Così appare l'Umbria filmata da Folco Quilici e descritta da Cesare Brandi. D'un tratto ecco svelarsi Perugia con le sue "mura di pietra (...) che hanno il sapore del tempo e l'odore del destino (...). La città si apre al visitatore (...), sta così in alto come se fosse tra le mani di quei Santi protettori che tengono con garbo le città miniaturizzate, e intorno hanno un baratro d'aria...". Domina dall'alto un paesaggio dalla bellezza suggestiva e senza tempo. "Non c'è forse al mondo fontana più bella di quella che sta sotto al Duomo: le fontane barocche sono un'altra cosa, impugnano il nucleo urbano, si insediano da padrone. La fonte di Perugia condiziona tutta la piazza ma non l'impugna ...". Il viaggio continua da Orvieto a Todi, lungo un Tevere pieno di sacche d'acqua e boschi intorno, arruffati. Scorrono Montefalco, Città della Pieve, Spoleto. Le immagini di questa città racchiudono secoli di storia e raggiungono la massima espressione di bellezza artistica e monumentale nelle sculture della facciata di San Pietro - "come modellate in pasta di pane (che), lievitando, hanno perso i contorni"- proseguono nello straordinario Ponte delle Torri e culminano nella maestosità della Rocca Albornoziana. Poi la scoperta di Norcia, Assisi, Todi, Città della Pieve, Foligno, Spello, piccoli e grandi scrigni di arte e di storia. Luoghi di straordinaria bellezza, tesori di cultura, città dice Brandi "asserragliate come castelli in cima ai poggi, come ostensori d'argento". Un viaggio virtuale in cui la regione scopre i suoi mille volti, mostrandosi in tutti i suoi aspetti. Aspetti di un paese che trovano identità nelle parole del grande scrittore:
"La campagna umbra ha il gusto della campagna toscana che però non è toscana... Eppure gli ulivi sono gli stessi, né così spessi come nel Sud... anzi diradati dalle potature sapienti... e le viti, i filari, i campi di erba medica: cosa è che è diverso?...".