UmbriaEnsemble – Concerti di Primavera “Il linguaggio del vento”- “A due a due”

Creato il 17 marzo 2016 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Sabato 19 Marzo 2016 ore 16.30 Teatro Comunale San Filippo Neri, Montefalco

Domenica 20 Marzo 2016 ore 17 Chiesa di Sant’Agata, Perugia  

Fulgide perle del repertorio classico da camera, capolavori piccoli nell’organico ridotto al minimo, ma grandissimi nella concezione strutturale e nella fantasia creativa. UmbriaEnsemble saluta l’arrivo della Primavera con due Concerti la cui cifra caratteristica è proprio l’invito a riscoprire il macrocosmo di tre secoli di stili nel microcosmo di un duo d’archi.

 Il primo appuntamento sarà Sabato 19 Marzo, a Montefalco, la splendida “terrazza dell’Umbria”,nel Teatro Comunale, in Piazza del Municipio. Alle 16.30, con il saluto delle Autorità, si inaugurerà la mostra dello scultore Sestilio Burattini “Il linguaggio del vento” cui UmbriaEnsemble dedicherà pagine classiche in formazione di duo viola e violoncello.

Domenica 20 Marzo con inizio dalle ore 17, UmbriaEnsemble sarà poi a Perugia nella Chiesa di Sant’Agata in via dei Priori, cuore storico della città, con un programma da Concerto di raro ascolto e grande originalità: tre musicisti per tre duo (Angelo Cicillini, violino; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello). Lo spunto è offerto dal rapporto aureo di 2:3, particolarmente denso di significati tanto in matematica quanto in musica.

Tre duo per tre secoli di musica sotto le volte medievali di Sant’Agata: un viaggio che parte dal Settecento con Václav Pichl, compositore ceco, autore del Duo op.14 n°3 per Viola e Violoncello in cui il perfetto equilibrio formale classico è vivacizzato dalla serrata dialettica concertante tra i due strumenti, dalla fluida invenzione melodica, dal virtuosismo tecnico.

 Il duo per violino e viola di Johan Halvorsen, compositore norvegese nato nella seconda metà del XIX° secolo, trae origine dalla citazione di una Passacaglia di Haendel, e su questo tema costruisce una ricca sequenza di variazioni dove la ricerca timbrica condotta con gusto pienamente romantico si sposa perfettamente con l’impegno tecnico estremo. Conclude il programma il monumentale Duo op.7 di Zoltán Kodály per violino e violoncello. Composto nel 1914, quest’opera articolata, testimone in ogni movimento della ricerca folclorica e della poetica post-romantica di Kodály, dovette attendere la fine della Grande Guerra – la cui eco risuona nelle pagine premonitrici del Duo – per avere, nel 1918, la sua prima esecuzione.

 Un corale di Bach a tre voci, “O capo insanguinato”, apre il Concerto in omaggio alla Settimana Santa che inizia da questa Domenica.

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