Il Brasile si è svegliato anche oggi con polemiche a non finire sull’esecuzione troncata dell’Inno Nazionale prima della partita inaugurale dei giochi. Per non si sa quale motivo, La banda abbrevia la sua esecuzione e fa scatenare l’ira del pubblico. Allenatore e giocatori si intestardiscono e cantano la versione completa rumorosamente supportati dai tifosi in una paese al quale francamente lo sgarbo non serviva.
Nella prima partita della seconda giornata, il Camerun si complica la vita perdendo 0 a 1 contro un Messico più diligente e realista. I Leoni Indomabili sono tutt’ora l’unica squadra a non aver segnato durante questi mondiali. Si rivede alleggiare lo spettro degli ultimi Mondiali. Il Camerun finì trentunesimo su trentadue.
“Partita bagnata, partita fortunata”. Lo possono dire forte gli Olandesi. In uno scontro epico dal quale gli spagnoli Campioni del Mondo in carica sono usciti umiliati, i tulipani si sono scrollati di dosso la frustrazione della finale persa quattro anni fa.
Il pubblico dell’Arena di Salvador de Bahia non si è lasciato spaventare o scoraggiare dalla pioggia. È stagione piovosa ed è giusto che sia così. Del resto a parte il fastidio per chi è sugli spalti, non è la fine del Mondo una pioggerella che scende senza intensità ogni 15 minuti e ne dura cinque.
Una Olanda ostica, realista, intraprendente e più fluida nelle manovre di gioco viene a capo della Spagna con un risultato fiume di 5 gol a 1 che suona come un castigo per le “Furie Rosse” se ci si attiene al primo tempo ma è ampiamente legittimato dal poco impegno che dimostrano Casillas e compagni nel secondo. Il controllo della partita gli sfugge. Sergio Ramos tanto fenomenale con il Real Madrid quanto disastroso con la nazionale. Gli olandesi erano chiaramente più forti e si segnalano come seri pretendenti alla vittoria finale.
I tifosi dello Stadio di Salvador cambia preferenza a seconda di come gira il vento. Inizialmente solidale con la Spagna in occasione del primo gol, si lascia trascinare dal gioco vivo dell’Olanda che i commentatori definiscono “macchina da gioco” e a fine partita fa festa con gli “Orange”.
Nella gara diretta discretamente dal fischietto ivoriano non basta un gol alla combattiva Australia per figurare bene davanti al Chile più concreto. Il risultato di 3 a 1 non rende tuttavia giustizia alla grande forza di volontà della nazionale del paese dei canguri.
A fare da contorno al gioco sui campi e alla partecipazione negli stadi, le molteplici iniziative organizzate dal Ministero Brasiliano della Cultura o dello Sport. Dai sondaggi sulla partecipazione internazionale e i paesi d’origine, alle prove di coraggio come scendere la funivia che taglia in due il FIFA FAN FEST. Un’esperienza che a detta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato buoni frutti in Sudafrica è la distribuzione gratuita di preservativi nei punti nevralgici delle città che ospitano le partite.
Si sa, dove uomini e donne si incontrano in una atmosfera surriscaldata, la promiscuità è sempre in agguato e nella babele di lingue che si sentono in giro questi giorni in Brasile è facile che si faccia conoscenza approfondita senza parlare o capirsi verbalmente. Allora la precauzione non è mai troppa.