Un altro insegna(mento) da Savona

Creato il 25 luglio 2013 da Lepiumedoca @lepiumedoca

Cara Antonia, guarda che cosa ho scovato su una stradina di Savona. Un pò in disparte rispetto alle altre strade e al centro, tuttavia abbastanza vicino a quella piazza che a Savona chiamano DuBelin, nonostante sia dedicata ai caduti della seconda guerra mondiale. Ora devo dire che una targa così sintetica non l’avevo mai vista.  Mi ha fatto pensare ai vari racconti letti che descrivono  donne perfettamente abbigliate in gonne ingombranti che facevano da staffette e latrici di informazioni tra una postazione e l’altra  nelle maggiori città italiane nel periodo della Resistenza. Il tutto in bicicletta o a piedi, nascoste dietro l’apparente innocenza femminile che tanto della guerra non se ne occupavano se non facendo le operaie al posto degli uomini spediti al fronte. Se ne parla in Pane Nero di Miriam Mafai e in Vestivamo alla marinara di Susanna Agnelli.

Due tra i tanti libri ormai annegati nella memoria di quei fatti, di quelle vite che in una targa, senza nomi, diventa eroine: saran state talmente tante che far una targa per ciascuna avrebbe tolto targhe a illustri nomi maschili? Ah il peso della storia, non sapremo mai come gestirlo, in un paese bimillenario.

V.

Cara Virginia, Savona si rivela piena di risorse! Considerato che non è una città italiana famosa per le sue bellezze, a parte il mare, immagino cosa non si possa scovare in altre città, solo guardando con occhio attento e curioso e scevro da pregiudizi. Per qualche strana associazione mentale delle mie, le tue donne della resistenza mi hanno portato alla memoria un bel libro di Sebastian Faulks, Charlotte Gray (libro non ancora disponibile in italiano) da cui hanno tratto anche un film dallo stesso titolo, che racconta la partecipazione di una giovane donna scozzese alla resistenza francese e il difficile se non impossibile ritorno alla normalità, perchè l’adrenalina carica la vita di sogni e prospettive, e la realtà normale richiede attitudini diverse e per certi aspetti più difficili da sviluppare.

Thoughtful Antonia

Volendo e avendo tempo, qui c’è il film su YouTube



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