Suzanne Rindell
SUZANNE RINDELL si è laureata in letteratura alla Rice University. Un’amicizia pericolosa è il suo primo romanzo. Vive a New York City e sta attualmente lavorando a un secondo romanzo.
Sito dell’autrice: Suzanne Rindell
Pagina Facebook: Suzanne Rindell
Autore: Suzanne Rindell
Edito da: Nord
Prezzo: 17,60 € oppure 12,99 € formato ebook
Genere: Noir
Pagine: 364 p.
Voto:
Trama: Odalie… Quella mattina del 1924, quando si è seduta alla scrivania accanto alla mia, avrei dovuto capire che avrebbe sconvolto la mia vita. Già da due anni lavoravo come dattilografa alla centrale di polizia di Manhattan e conducevo una vita tranquilla, ordinaria. Ero una ragazza all’antica: sebbene intorno a me il mondo stesse cambiando, non avevo mai nemmeno pensato di tagliarmi i capelli o d’iniziare a fumare. Poi è arrivata Odalie. Il suo caschetto nero, i suoi vestiti eleganti, la disinvoltura con cui teneva la sigaretta… Odalie era così spregiudicata, così sicura, così moderna. In quei giorni, mi sono resa conto che volevo essere come lei e che avrei fatto qualsiasi cosa per riuscirci. Per questo ho accettato di trasferirmi nel suo lussuoso appartamento e l’ho accompagnata alle feste dove si beveva champagne e si ballava fino all’alba al ritmo della musica jazz. E per questo non ho detto nulla quando mi sono accorta che aveva falsificato alcuni rapporti di polizia. Volevo proteggerla. Non potevo immaginare che mi stesse semplicemente usando. Che mi stesse mentendo. Come avrei potuto? Odalie era più di un’amica per me. Era il mio ideale di donna. E invece lei stava architettando la mia rovina…
In equilibrio sul labile confine che separa verità e menzogna, la protagonista e voce narrante di questo fulminante romanzo d’esordio – che ha lanciato la sua giovane autrice ai vertici delle classifiche internazionali –, ci fa vivere il mito della New York degli anni ’20, coinvolgendoci in una storia ambigua, sfuggente e imprevedibile, come solo le grandi storie sanno essere.
Recensione
by RoRò
Che cos’era la giustizia, se non il conseguimento di un risultato?
Un’amicizia pericolosa è il brillante romanzo d’esordio di Suzanne Rindell, e quando dico brillante intendo sottolineare soprattutto il fatto che questa giovane esordiente sia oltremodo dotata. Con una prosa sottile e tagliente, mai banale e scontata, Suzanne ricrea ad arte l’atmosfera della New York nella metà degli anni venti. Adoro i romanzi di donne che parlano di donne, e l’autrice qui ha dato vita a due personaggi femminili semplicemente indimenticabili.
Da una parte abbiamo Rose, la voce narrante, l’Io senziente, che attraverso un fedelissimo diario ci fa dono di un affresco in bianco e nero di un’epoca e dei suoi profondi sconvolgimenti culturali. Rose, il brutto anatroccolo, forte e intransigente, tratteggiata con una impietosa precisione che rasenta il cinismo, è una donna, cresciuta in un orfanotrofio e ora residente in una triste stanza in affitto, dall’aspetto mediocre e fortemente consapevole dei propri limiti. Mediocrità che è allo stesso tempo la sua forza e dannazione.
E proprio lì, all’orfanotrofio, avevo imparato che avere un aspetto insignificante era segno di gran virtù. Per mia fortuna, avevo scoperto di avere un talento davvero unico in quel senso. Non avendo ricevuto la maledizione di una qualità straordinaria né di un aspetto degno di nota, si trattava semplicemente di rimanere fedele a quelle carenze. Coltivando la mediocrità a livelli eccelsi, avevo così conquistato la maggior parte delle suore.
La Rindell non risparmia nulla a quella, che a mio avviso, è la sua creatura più riuscita. Rose è un essere fragile, terribilmente sola, insignificante ma infinitamente acuta. Attraverso i suoi occhi ci conduce nei meandri contorti della mente umana, come un’equilibrista sul sottile filo della follia. Una storia morbosa e asfissiante, quella di una lucida ossessione. Rose è il faro che illumina il percorso del lettore.
E poi c’è Lei. Odalie. Col suo carisma abbagliante, i suoi denti bianchi e le labbra scarlatte. Lei col suo sfrontato e lucido caschetto nero, i suoi vestiti alla moda, le sue maniere da ammaliatrice. Come il canto di una sirena, Odalie trascina in un vortice sordido e tumultuoso la povera Rose, e lei non può che soccombere ad un richiamo così dolce. Rose coi suoi squallidi vestiti da grandi magazzini, i suoi insulsi capelli castano topo anela a un’amicizia speciale e perciò ambigua che la strappi alla profonda solitudine in cui galleggia.
L’unica cosa che posso dire è che, se accecati da una luce fortissima, rischiamo tutti di sbagliare strada.
È tutto questo la Rindell riesce a farlo trapelare come oro nero attraverso le pagine del suo romanzo. La sua abilità nel definire anche la più piccola sfumatura della natura umana non concede possibilità di scampo. Ti incolla ad ogni pagina col desiderio di capire, di agguantarne il segreto, proprio come Rose con la sua Odalie, il lettore ne rimane abbagliato.
Come descrivere quello che è accaduto? Mettiamola così: mi trovavo di fronte a un bivio, combattuta com’ero sulla direzione da prendere, attratta dall’abisso con la passione morbosa e dissennata di un’amante, in tutto e per tutto simile a quella che conduce Mina alla perdizione tra le braccia del conte Dracula.
E così anche io come Rose sono caduta nella trappola, mi sono lasciata annegare in questa torbida New York, attraverso i suoi vicoli bui e mal frequentati, fin dentro ai suoi segreti più nascosti, dietro le pareti segrete dei suoi speakeasy, le sue parole d’ordine, le sigarette e l’alcol come in ogni bisca che si rispetti. E la musica, il charleston, la bellezza di non sentirsi più soli al mondo, la dolcezza e l’intimità che solo l’amicizia con un’altra donna è capace di donare.
Un amicizia pericolosa. Per tutta la durata della lettura non sai mai chi sia la vittima e chi il carnefice, chi il tradito e chi il traditore. Un elegante e raffinato noir dal sapore retrò che ti proietta prepotentemente nella mente di una folle narratrice lasciandoti col dubbio perenne di non conoscerne l’identità.
Il dubbio è un parassita straordinariamente tenace, più di qualunque altro infestante, ed è difficile sbarazzarsene. S’insinua silenzioso, nelle fessure più strette, e a quel punto è quasi impossibile estirparlo.
Un’autrice notevole che si è conquistata a forza la mia ammirazione ed un posto nella mia personale lista di scrittrici dal tocco speciale. Infine la Nord ha scelto di presentarlo al pubblico italiano con una copertina (foto di Natalia Ilina) talmente azzeccata e suggestiva da superare di gran lunga l’originale. Un romanzo assolutamente imperdibile.
Autore articolo: RoRò
- More Posts (4)