questo settembre dovrebbe essere il mese di batman. credo che nei prossimi giorni usciranno in rete centinaia di recensioni che lo descriveranno nei minimi particolari trasformandolo in feticcio, anzi…già è nato per essere feticcio.
io invece son troppo vecchio per coprire i panni del nerd troppo cresciuto, che non vuole smettere di galvanizzarsi con gli ultimi eroi sopravvissuti alla dura selezione durante l’ adolescenza.
ieri però ho visto uno di quei film che all’ adolescenza ti ci fanno ripiombare già dalla prima inquadratura.
sono felice che certi movimenti non muoiano mai. i francesi sanno benissimo cosa lasciarsi alle spalle e cosa nutrire con nuova linfa.
parlo ovviamente della nouvelle vague e della sua evoluzione, che in effetti poco ha cambiato dalla matrice originale.
per chi si ricorda “adele h” di truffaut, non potrà non accorgersi del tema ricorrente dell’ amore-ossessione.
certo i toni sono decisamente meno tragici, ma rimane il concetto delle catene invisibili che certi legami sentimentali, soprattutto se non portati alla naturale conclusione e interrotti prematuramente, possono tenerci prigionieri in un limbo dove il passato non vuole dare spazio al presente e il futuro sembra utopia.
la regista ovviamente ci racconta tutto attraverso lo sguardo della giovane protagonista, perchè o sei la reincarnazione di truffaut oppure meglio seguire la prima importantissima regola dell’ arte: parla di quel che conosci meglio. ed infatti il sospetto che il tutto sia un po’ autobiografico certo non tarda a sopraggiungere.
la protagonista è semplicemente deliziosa, come solo il cinema francese riesce a scegliere, e tutti gli altri credibili nel loro ruolo, giudizio non condiviso da una spettatrice in sala, tipica madama 50enne biellese, che proprio non capiva il fascino del giovane amante della protagonista e oggetto della sua ossessione. probabilmente non ha capito che il potere dell’ amore non risiede solo nella persona che aduliamo ma soprattutto nel momento in cui questa l’ abbiamo incontrata, una combinazione di stati d’ animo, profumi, colori e suoni sconvolgente e irripetibile. è quella sensazione che crea l’ ossessione. ma certo spiegarlo ad una borghesotta 50enne biellese del cazzo, sedotta invece dall’ immagine dell’ architetto maturo e di successo, sia solo una gran perdita di tempo, ed infatti evito qualsiasi provocazione e la lascio scomparire oltre l’ uscita.
un paio di minuti dopo scomparirò pure io, ancora inebetito dal viaggio nel tempo e con in testa le note di una colonna sonora dalle sfumature folk internazionali e magica.