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Un'analisi del sistema di giustizia repressiva della Russia di Putin

Creato il 26 luglio 2013 da Matteo
Anatomia della giustizia [1]
Alcune leggi e concetti di un sistema giudiziario repressivo
22.07.2013
Come ho notato subito dopo la condanna di Aleksej Naval'nyj, scrivere della questione stessa non è nel mio profilo – io sono un giurista e non un critico teatrale. Ma questo è un ottimo motivo per parlare del sistema giudiziario nel suo complesso, che a Kirov [2] si è inflitto una condanna. Questa condanna non riguarda solo Naval'nyj. Questa stabilisce lo "standard aureo" del sistema giudiziario russo. E' il più alto e ultimo stadio di putrefazione del sistema giudiziario russo.

Dalla giustizia all'amministrazione del diritto
Il caso Naval'nyj compie il processo di trasformazione della giustizia russa in amministrazione del diritto.
La Russia contemporanea si rivela un paese dove il diritto nella vita pratica gioca il ruolo più misero. Ben maggiore significato del diritto avevano finora nel paese le norme e le regole di comportamento non formali (i "concetti"). Oggi è già in dubbio anche il vigore degli stessi concetti. Sorge la sensazione che l'unico efficace "regolatore" dei rapporti in Russia sia rimasta la nuda violenza (l'abuso).
Allo stesso tempo, per quanto sia paradossale, in Russia cresce la "richiesta di diritto". Questa richiesta deriva prima di tutto dalla necessità di un mercato privato crescente, nonostante tutte le limitazioni. Lo sviluppo dei rapporti di mercato ha come sua inevitabile conseguenza la necessità di "guidare" continuamente migliaia di piccoli e grandi conflitti che sorgono ogni giorno. E questo, a sua volta, spinge i partecipanti al mercato alla ricerca di forme ottimali di risoluzione delle situazioni di lite. Di anno in anno sempre più persone in Russia si rivolgono alla giustizia. Tra l'altro crescono a ritmi sempre più rapidi proprio le cause per liti tra loro di cittadini e organizzazioni private. E' facile notare che i russi si fanno più volentieri causa tra loro piuttosto che farla al potere.
La stragrande maggioranza delle volte i casi in tribunale si risolvono più o meno secondo la legge. E anche se la qualità del sistema giudiziario lascia a desiderare e non corrisponde alle attese sociali, in generale e nel complesso è abbastanza sopportabile, cosa che si riflette anche nei dati delle statistiche giudiziarie e nei risultati dei sondaggi della pubblica opinione. Tuttavia dove lo stato direttamente o indirettamente è un partecipante al conflitto, la legge cessa di agire. Il potere, similmente a un "buco nero" fa curvare attorno a se lo "spazio del diritto" e nelle sue immediate vicinanze la "materia di diritto" scompare del tutto.
La recezione cessa di essere duplice non appena ci spostiamo nelle aule dove si ascoltano i procedimenti penali. Nonostante tutte le belle parole sull'indipendenza, l'obbiettività e il carattere competitivo del sistema giudiziario penale, i tribunali penali restano dei fast-food giuridici che vendono hamburger accusatori. Tra l'altro difficilmente qualcuno oggi rischierà di riferire questo esclusivamente al lavoro qualificato dei pubblici ministeri.
Il precipitoso degrado del sistema giuridico si verifica contemporaneamente in due segmenti: "esterno" e "interno". Nell'"esterno" rientra l'influenza del potere giudiziario in quanto tale. Nell'"interno" si verifica la rinascita del processo, la sua "semplificazione", si castrano istituti e regole che sostanzialmente costituiscono il contenuto della giustizia. Di conseguenza in Russia si verifica continuamente la riduzione dello "spazio della giustizia", la rinascita della giustizia come amministrazione del diritto.
L'amministrazione del diritto si distingue dalla giustizia per il fatto di non possedere alcuna particolare autonomia nei confronti di tutte le altre forme di attività burocratica. Il sistema giudiziario in questo caso non è una branca indipendente del potere che si trova in rapporti particolari con le altre sue branche secondo il principio costituzionale della divisione dei poteri, ma si trasforma in un qualche specifico ramo di attività all'interno del potere esecutivo, che si distingue dagli altri rami solo nella misura in cui nella società fondata sulla divisione del lavoro una forma di qualsiasi attività professionale si distingue da un'altra.
Nel sistema di amministrazione del diritto la gerarchia della tutela dell'ordine appare del tutto diversa da quella del sistema della giustizia. Prima di tutto questo è legato al fatto che nell'amministrazione del diritto il tribunale non gioca un qualche ruolo particolare di formazione del sistema, non è la vetta della piramide dell'applicazione del diritto. Al contrario, i tribunali sono privati di qualsiasi ruolo indipendente, tanto più creativo. Sono una sorta di sezioni per il controllo tecnico (ОТК [3]) sulla grande produzione, dove il prodotto finito passa il controllo finale prima di "essere messo in vendita". Questo ha due conseguenze molto importanti.
In primo luogo, i giudici cessano di essere funzionari particolari con uno status particolare e diventano funzionari comuni, che rendono conto del loro lavoro ai funzionari più alti, ricevono indicazioni e adempiono piani. Incoraggiamenti e punizioni sono legati direttamente ai risultati del loro lavoro. Gli stessi tribunali sono organizzati come dicasteri comuni, "ministeri di giustizia" , che si distinguono poco, tranne che nel nome dal Ministero della Difesa o dal Ministero dell'Istruzione.
In secondo luogo, nell'ambito del sistema dell'amministrazione del diritto "gli ultimi saranno i primi". La piramide dell'applicazione del diritto si rivolta da capo a piedi nel vero e proprio senso della parola. Oggi le azioni dei servizi operativi – l'anello primario della catena della giustizia – predeterminano la sentenza del tribunale. E' come se l'opinione dell'infermiera di turno in un ospedale distrettuale si rivelasse decisiva in tutti i casi per un consulto di professori della capitale. Tutti gli altri istituti – gli inquirenti, la procura, il tribunale – hanno un carattere ausiliario, complementare nei confronti del servizio operativo e ribadisce (fissa) soltanto i risultati del lavoro operativo "sulla carta". Tanto le indagini preliminari, quanto quelle giudiziarie, per non parlare già delle ispezioni della procura sono una procedura particolarmente formale, una finzione giuridica pan-russa
La rinascita del sistema giudiziario repressivo
Il caso Naval'nyj entrerà nella storia come il limite più importante nella formazione del sistema giudiziario repressivo, divenuto il punto finale del movimento che è durato più di dieci anni e, essenzialmente, ha occupato tutta l'epoca che si usa definire "putiniana".
Questo processo di degrado del sistema giudiziario è passato per tre tappe fatidiche, ognuna delle quali è stata testimoniata dal suo simbolico clamoroso spettacolo penale. All'inizio ci fu il "caso Chodorkovskij" – un avvertimento che non certo tutti (neanche l'autore dell'articolo) capirono subito. Era la rappresaglia su quelli che erano "terribilmente lontani dal popolo" [4] e che bisognava spaventare per primi. Poi ci fu il "caso Magnitskij", il caso dei raznočincy[5], per sua essenza la condanna di tutta la classe media russa, il segnale che non aveva niente da sperare in questo paese. E alla fine giunse il turno del "caso Naval'nyj", che bussa già ad ogni porta. Con questo l'evoluzione si è compiuta, tutte le possibili tappe di sviluppo sono state passato. Il diritto russo è andato per l'ennesima volta per tappe.
Nella fase finale i cambiamenti distruttivi nel sistema giuridico sono passati sotto il segno del superamento dei "ghirigori liberali" – il tentativo di "liberalizzazione" del sistema giudiziario penale intrapreso nel 2011, iniziato da Dmitrij Medvedev come reazione allo scandalo legato alla morte del giurista Sergej Magnitskij in un SIZO [6] russo alla fine del 2009. Purtroppo già nel 2012 l'"effetto Magnitskij" fu completamente annullato e divenne chiaro che gli emendamenti liberali alla legislazione non avevano influenzato in modo essenziale la pratica dell'applicazione del diritto, che nel complesso manteneva e perfino incrementava il suo carattere repressivo.
Confermano questo i dati del resoconto statistico generale preparato dal dipartimento giudiziario della Corte Suprema della Federazione Russa nell'aprile 2013. In particolare dal resoconto consegue che nel 2012 nei tribunali distrettuali sono state indirizzate 147784 istanze di reclusione agli arresti, 132923 delle quali sono state accolte. Solo in 5863 casi la decisione ha impiegato più di 24 ore. Solo in 347 casi la persona è stata rilasciata su cauzione e in 1508 posta agli arresti domiciliari. Nello stesso periodo ai tribunali sono state indirizzate 198775 istanze per il prolungamento della detenzione agli arresti, 195234 delle quali sono state accolte. In tutto nel 2012, secondo i dati del dipartimento giudiziario della Corte Suprema della Federazione Russa, sono state condannate 764263 persone e solo 5164 sono state assolte dai tribunali. In tal modo, il numero di sentenze assolutorie nei tribunali ammonta a meno dello 0,68 per cento. Nel frattempo è cresciuta a ritmi spaventosi l'applicazione dell'ordine particolare di udienza giudiziaria (cioè senza l'esame dell'essenza del caso in accordo con l'imputato). Con lo schema semplificato sono state condannate, a credere ai dati del dipartimento giudiziario della Corte Suprema della Federazione Russa, 517769 persone, cioè circa il 67,74 per cento. Queste cifre non necessitano di commenti e dimostrano che il trend liberale nella pratica giudiziaria russa oggi è solo materiale di archivio.
La proprietà chiave del sistema giudiziario repressivo è la riduzione del contenuto giuridico a vantaggio di quello politico. L'evoluzione della pratica di applicazione del diritto nel corso degli ultimi due anni si è verificata esclusivamente in direzione dello stabilimento di un controllo politico totale e globale sugli istituti e i processi giuridici.
La pressione ininterrotta e intensiva sul sistema giudiziario ha portato alla "stratificazione" di fatto del sistema giudiziario in "generale" e "speciale", cosa che in qualche grado corrisponde alla pratica storica tradizionale delle epoche di reazione (fine XIX – inizio XX secolo, anni '30 del XX secolo). Tutti i casi, tanto penali, quanto civili, in cui è presente l'"interesse dello stato", sono esaminati con un ordine particolare sotto un duro controllo amministrativo da giudici particolarmente selezionati, che si specializzano nell'esame di questo tipo di casi. La possibilità di una disposizione del tribunale non concordata politicamente nell'ambito di tale "giustizia speciale" è praticamente esclusa.
Certo, il sistema giudiziario opera anche in un'enorme numero di casi penali e civili in cui l'"interesse dello stato" non è espresso direttamente. Nell'ambito di tali procedimenti le disposizioni dei tribunali sono prese secondo le leggi vigenti con una correzione sulla componente della corruzione (la cui importanza non va sminuita, ma non merita neanche di essere esagerata), ma anche sulla base del degrado generale della cultura professionale giuridica dei giudici (che è inevitabile con lo sviluppo dell'amministrazione del diritto). Tra l'altro, la "giustizia speciale" cresce come un tumore, il potere si infila letteralmente in tutti i buchi giuridici e se si andrà avanti così, presto ogni caso in Russia diventerà "fatidico".
Il Sistema Automatizzato di Comando della Giustizia (ASUP [7])
Il "caso Naval'nyj" è un segno di maturità del sistema giudiziario repressivo. La sua evoluzione è compiuta e questo ora sta solidamente sulle proprie gambe. Non bisogna più, essenzialmente, regolare i tribunali in regime manuale per ogni caso. E' stato creato un sistema automatizzato di comando politico della giustizia. Nell'ambito di questo sistema le repressioni sono diventate tecnologiche. Queste tecnologie permettono al potere di risolvere i suoi problemi politici nei tribunali con spese minime.
      • L'assorbimento del sistema giudiziario civile da parte di quello penale

L'insegna del tempo è diventata l'essenziale riduzione del ruolo del sistema giudiziario civile. Nella pratica la decisione del giudice in un caso civile, in particolare una lite economica, non è più il punto finale della lite tra le parti. Non ottenendo soddisfazione nei tribunali civili, queste ricorrono sempre più spesso a un metodo sperimentato – cercano di trasformare il conflitto giuridico civile in un conflitto giuridico penale, di coinvolgere lo stato con tutto il suo "apparato di forza" nella loro lite privata, di costringere le forze dell'ordine a lavorare "per loro". Quello che è impossibile ottenere nell'ambito del sistema giudiziario civile, si rivela pienamente possibile da ottenere per mezzo della prosecuzione penale dell'avversario, tra l'altro praticamente gratis. La tendenza globale consiste nella ricrescita, nella rinascita dei casi civili come penali. Questo crea nella coscienza di massa e perfino professionale un'idea inadeguatamente elevata del ruolo del diritto penale e del sistema giudiziario penale. Alcuni giuristi già dichiarano che il sistema di diritto russo è una piramide, in cima alla quale si è posto non la Costituzione, ma il Codice Penale.
      • La catena di montaggio accusatoria

Come pure ottanta anni fa, nel nucleo del sistema di tutela dell'ordine hanno preso a formarsi tecnologie di condanna di massa, una sorta di modelli giuridici che permettono di mettere "in corso" la produzione di casi penali fabbricati. Queste tecnologie sono piuttosto semplici e difficilmente possono essere chiamate pienamente originali. Scrissi parzialmente di questo, quando il processo a Naval'nyj era appena salito di giri. La base di queste tecnologie è costituita da una triade: presunzione di colpevolezza, calunnia e falsi documenti. Queste si possono applicare separatamente, ma, come mostra l'esperienza, si usano più spesso insieme come una sorta di "completo da gentleman poliziesco". La colpevolezza adesso non è ciò che deve essere dimostrato. Non si dimostra, ma si proclama. La formula abituale di accusa in Russia adesso appare all'incirca così: "L'imputato in un luogo non accertato, in un momento non accertato, con persone non accertate con l'intenzione di compiere un reato ha concluso un accordo che, seppure formalmente è legale, essenzialmente ha lo scopo di compiere un reato (appropriarsi di tutto il petrolio, di tutto il legname, di tutte le azioni della Gazprom e così via).
      • Il trionfo della giustizia selettiva

In Russia è prevalso il principio, secondo cui ogni persona merita il proprio tribunale, chi severo e chi, al contrario, umano. Un tribunale per Magnitskij in una cella affogata di feci, un altro per la compagna dell'ex capo del servizio fiscale, i cui funzionari Magnitskij accusò di appropriazione di miliardi di rubli [8] pubblici, Evgenija Vasil'eva, che in attesa della sentenza trascorre il tempo nelle boutique della capitale. Questi doppi standard sono propagandati apertamente e senza alcun imbarazzo. Chodorkovskij è in prigione da dieci anni per quello che hanno fatto quasi tutte le persone del suo livello, ciò che tacitamente non solo era considerato una norma informale, ma in quel momento era legale. Tra l'altro nessuno di quelli che hanno mostrato lealtà verso il potere è stato incriminato per azioni analoghe. Tutto questo ha portato a far sì che la norma costituzionale sull'uguaglianza di tutti davanti alla legge si sia rivelata parole vuote e si crea l'impressione che su questa sia stata imposta una moratoria.
      • Procedimenti speciali senza motivo speciale

In Russia diventa sempre più popolare l'"applicazione esclusiva del diritto". Dalle regole e procedure comuni sempre più spesso si fanno eccezioni per casi particolari che non sono affatto particolari. E' come se un'utile "invenzione" – procedimenti particolari per persone che concordano con l'accusa e desiderano che le indagini nei loro confronti si compiano in forma semplificata senza esaminare essenzialmente il caso, cioè senza l'escussione dei testimoni, senza l'esame delle prove e così via – si fosse trasformata in un buco di dimensioni cosmiche nella giustizia, attraverso cui fuggono legge e giustizia.
Il numero di processi di questo genere, che procedono senza testimoni nel senso letterale e figurato della parola, cresce in proporzione geometrica. Le persone coinvolte nei casi penali si sentono partecipanti alle Universiadi e si affrettano in gara a riconoscersi colpevoli, facendo per strada deposizioni accusatorie nei confronti di altre persone, trasformatesi in ostaggi di questi processi semplificati. Questo è già un puro "sistema giudiziario secondo Vyšinskij". Non c'è un reale sistema giudiziario, esso si riduce a un commercio tra imputati e servizi operativi, che hanno la possibilità illimitata di fare pressione sull'imputato durante la sua carcerazione preventiva. Basta abolire l'arresto pre-processuale e tutta la giustizia penale in Russia crollerà. Questo sistema può farcela solo con una persona appesa alla ruota della tortura.
La misura suprema
Il giudice Blinov [10] ha condannato il sistema giudiziario russo alla pena suprema – la perdita di fiducia a vita da parte della società. Non si può più parlare di una qualche evoluzione di questo sistema, ha raggiunto il suo apogeo e in futuro non lo minaccia già più alcun cambiamento qualitativo. La differenza tra la giustizia di oggi e di ieri sarà come quella tra il tritacarne meccanico e quello elettrico, tra le forbici e il distruggi-documenti.
E' il traguardo. Più avanti si può solo fare qualche giro per lo stadio, ma non si mette già più in conto. Il terzo "caso Chodorkovskij" che si prepara non potrà ispirare nuova energia in questo Halloween giudiziario. Questo, come la condanna postuma di Magnitskij, sarà solo lo sfondo infernale del sabba della giustizia russa. In questo senso nella condanna di Magnitskij c'è una sua raffinata logica – i morti condannano i morti.
I discorsi sulla riforma giudiziaria perdono ogni senso. Il sistema giudiziario in Russia non va aggiustato. Dev'essere mandato alla pattumiera della storia insieme a tutti i suoi penosi abitanti. Qualsiasi cambiamento parziale è impossibile. Ogni segmento non staccato del tutto con il tempo infetterà i nuovi tessuti sani.
In questa situazione, se saranno confermate le congetture sul fatto che per Dmitrij Medvedev è stata preparata la poltrona di sommo sacerdote della corte suprema unificata creata in fretta, sarà impossibile valutare questo se non come la sua ultima umiliazione politica pubblica. Lo designeranno per lavorare come guardiano del cimitero del suo sogno.
Vladimir Pastuchov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/59186.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Allusione ai documentari "Anatomia della protesta" trasmessi dal canale televisivo NTV di proprietà della Gazprom volti a mettere in pessima luce l'opposizione a Putin. [2] Città della Russia centro-settentrionale dove si è svolto il processo a Naval'nyj. [3] Dalla dicitura russa Otdely Techničeskogo Kontrolja [4] Parole di Lenin riferite ai rivoluzionari del XIX secolo. [5] Qualcosa come "di diverso grado", quelli che nella Russia zarista stavano a metà tra i poveri e i privilegiati. [6] Sledstvennyj IZOljator (Isolatore di Custodia Cautelare). [7] Dalla dicitura russa Avtomatizirovannaja Sistema Upravlenija Pravosudiem [8] Un miliardo di rubli equivale a 29,2 milioni di euro. [9] Andrej Januar'evič Vyšinskij, procuratore generale sovietico all'epoca delle purghe staliniane. [10] Sergej Vladimirovič Blinov, giudice del caso Naval'nyj.

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