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Ora, a parte l'interpretazione dei risultati che dipendono da eventi futuri e che sono basati attualmente su stime, cosa per la quale direi che sono in parte nell'area delle opinioni, rilevo anche un fatto strano: alla voce Fisco, non si parla delle cose fatte, come ci si aspetterebbe da un'analisi, ma degli auspici:
Sembra più un programma politico che un'analisi. Tutti hanno l'obbiettivo di ridurre l'imposizione fiscale, come proposito. In un'analisi occorrerebbe dire ciò che si è fatto. Anche alla voce Miglioramento economia le annotazioni sembrano non perfettamente centrate sul tema: si parla di investitori internazionali che tornano a comprare titoli pubblici italiani, e della conseguente diminuzione del costo del denaro, il che è probabilmente inutile, sempre ammesso che avvenga, se le banche non prestano i soldi. Sulla Spending review questo Governo ha sicuramente fatto molto più dei precedenti, e anche se alcune iniziative non sono state convertite in legge, vedi accorpamento province, e altre hanno avuto scarso successo, vedi Rapporto Giavazzi, il risultato è tutto sommato positivoL’obiettivo è di ridurre di un punto e progressivamente la pressione fiscale, iniziando dalle aliquote più basse per dare respiro soprattutto alle fasce più deboli.Bisogna realizzare un nuovo patto tra fisco e contribuenti, solo così l’evasione potrà essere davvero debellata.
Insomma, c'è tutto l'operato del Governo, ma molto in chiave positiva, cosa che non tutti si sentirebbero di sottoscrivere. Molte delle riforme realizzate non sono piaciute a tutte o a settori delle parti sociali, penso alle riforme di pensioni e al lavoro; altre cose, come le liberalizzazioni, non hanno ottenuto gli effetti sperati: la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura dei negozi, perchè la gente ha meno soldi da spendere; la liberalizzazione del mercato del gas e dei carburanti, perchè, almeno per ora, non hanno portato a quella riduzione delle tariffe auspicate anzi, si prevedono aumenti. Mi sembra, inoltre, che non si parli di IMU, Tares e IVA, ovvero della reintroduzione dell'imposta sulla casa insieme alla rivalutazione della rendita catastale, dell'aumento che si porterà dietro la Tares rispetto alla sua omologa Tarsu e dell'aumento dell'IVA del prossimo anno. Ma le analisi sono così, tendono a vedere le cose in maniera più ottimistica rispetto alla realtà, specialmente se chi la fa pensa a ricandidarsi, quindi come avrebbero potuto fare Governi di partito di una qualunque passata legislatura. Ma comunque, esperienza non tutta negativa anzi, rispetto a certa politica - degli eletti -degli ultimi tempi, direi addirittura buona (almeno in alcune intenzioni).
Infine, un'ultima osservazione. Anche ai Governi dotati delle migliori persone e delle migliori intenzioni accade che parte delle riforme giudicate sacrosante da molti non ottengano, da subito, gli effetti sperati, per una certa qual ritrosia ambientale a metterle in atto. Con ritrosia ambientale mi riferisco alla burocrazia, non intendendo, unicamente (ma un po' sì) un ostacolare attivamente i provvedimenti ma una sorta di arrugginimento del meccanismo, che fa sì che le previsioni sulla messa in pratica siano sempre troppo ottimistiche rispetto alla realtà. Forse è dovuto all'eccessiva dispersione burocratica, alla troppa indipendenza amministrativa, a un po' di sano menefreghismo o ad altri poco desiderabili fattori, fatto sta che è un aspetto ben presente e molto frenante, che bisognerebbe rimuovere quanto prima.
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