E così ci siamo. E` passato un anno da quel post di benvenuto con cui inauguravo il blog e davo il benvenuto ai miei futuri lettori.
Me lo ricordo ancora, quel pomeriggio in cui mi venne in mente il nome del blog, e a dire il vero mi sto ancora chiedendo come l’abbia pensato
Che dire.
A un anno di distanza sono sicuro di non essere più la stessa persona che ero, e non so quanto sia stato importante il blog in tutto ciò. Per un fatto, e cioè quella segnalazione del libro sulla felicità, che mi ha portato poi a leggere dell’importanza dell’elaborazione delle nostre emozioni tramite il linguaggio, è stato sicuramente importantissimo.
Non ne ho più scritto come volevo, e credo che prima o poi lo farò, ma l’elaborazione, la ricostruzione dei propri pensieri e dei fatti che li hanno generati è qualcosa a cui non avevo dato tutta questa importanza in passato. E`, alla fine, forse, come mi pare di aver letto, una questione di controllo: qualsiasi cosa ti capiti, il fatto che tu la descriva nei dettagli, ti fa credere che comunque tu ne abbia il controllo. E mi sono trovato curiosamente a pensare che questo strumento, la scrittura, potrà farmi affrontare meglio qualsiasi cosa mi capiterà, perché potrò scriverne
Sono un po’ diverso da un anno fa anche perché mi sono “ricompattato”. O forse no, non è questo il termine giusto, però, ecco, tra una cosa e l’altra credo mi ritrovassi a vivere tra il presente e il futuro, essendomi perso un po’ il passato. Ora, il passato è importante? Un po’ sì, anche se non deve esserlo troppo per non rimanere fossilizzati in ciò che siamo stati.
Però, ecco, per dirvi, per me è stato molto importante il ritrovamento di quella tessera dei baci nella mia (pseudo)scatola dei ricordi.
Dovrei dirvi un po’ troppi fatti miei per spiegarvi perché, ma non è qualcosa di direttamente correlato. Ma ecco, quella tessera dei baci rappresenta qualcosa che in fondo sono sempre stato.
Vicini (di blog) acquisiti ma anche persi, alcuni senza dispiacere, altri no. Battaglie che mi potevo anche risparmiare, ma che alla fine rifarei, in modo diverso in alcuni casi. Stupidaggini (Ma alle mucche, piacerà il cappuccino?), Sweet disposition accese forse più nella stagione calda
Tutto sommato, sì, mi sono divertito e mi è piaciuto, e sono successe più cose di quante io inizialmente avessi immaginato.
Grazie di aver letto questo lungo post, e grazie in particolare a chi mi segue da più tempo, nella speranza che sia degno di continuare a meritare le attenzioni anche dei nuovi vicini acquisiti e chissà, di qualche silenzioso lettore
Gabbiano Francesco