L'arco del Parc du Cinquantenaire, 10 minuti da casa, corsetta settimanale.
Foto scattata qui.
Dove tempo non è sei mesi, non è un anno, ci vuole più pazienza, la voglia ha bisogno di più tempo, per visitare le immense macchie verdi di parchi e foreste appena dopo quel quartiere e dimenticare i suoni stonati delle strade trafficate, per passeggiare lungo nuove vie con la testa verso l'alto a guardare facciate delle case di mosaici e tasselli centenari, per assaggiare tutte le 700 e più birre prodotte in Belgio o le 2000 e più servite al Delirium, per visitare le serre reali aperte soltanto 3 settimane all'anno, ubriacarsi alla maratona della birra una volta l'anno o fotografare il tappeto di fiori della Gran Place celebrato una volta ogni due anni, per provare tutti i tipi di praline di cioccolato ed imparare come cambia l'assortimento ad ogni festività, ad ogni stagione, per assaggiare frites a tutti i chioschi più noti di Bruxelles ed eleggere quello preferito o arrendersi all'odore fortissimo di zucchero a velo sciolto come trappola per golosi dai venditori di gauffre, per scoprire gli speculus e la variante del tiramisù agli speculus, lasciare che nuovi sapori si sciolgano in gola ed un frammento in più di Bruxelles ci accarezzi dentro, conquistandoci inevitabilmente.
Veduta di Bruxelles dal bar all'ultimo piano del MIM. Foto scattata qui.
Ma con calma, senza fretta, un anno è troppo poco per capire quanto complessa sia la questione delle lingue, le indiscriminazioni e le difese tra valloni e fiamminghi, l'impatto della commissione europea e le sue rivoluzioni sulla città, le influenze moderne di colonialismi e barbarie passate, le radici dei nostri emigranti di ieri e le integrazioni tra le numerose comunità di immigrati di oggi e facce non solo belle, facce di Bruxelles che un turista o un eurocrat non fotografa, magari non conosce, forse evita o non programma, ma sono lì, all'ingresso della metro, in un viottolo dietro il centro o appena oltre la soglia del proprio micromondo frequentato. Perche' qui non è certo il paradiso, ma Bruxelles è questo e tanto altro ed io non ne ho ancora avuto abbastanza, il mio foglio è ancora troppo bianco e c'è ancora una lunga lista di cose da fare, vedere, provare e allora si continua, qui, con impegno e col sorriso.