Un anno con Eat Piemonte

Creato il 05 dicembre 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone

Eat Piemonte ha compiuto un anno. E per festeggiarlo Dario Ujetto, il suo creatore, ha pensato di fare le cose  in grande. Ha infatti ideato, insieme al fotografo torinese Davide Vitrano, un percorso/narrazione dentro l’eccellenza alimentare torinese e piemontese. Il risultato è stato la mostra fotografica – Eat Piemonte OneYear, In Itinere – ospitata all’interno degli spazi di The Others Art Fair nel mese di novembre.

I dieci soggetti  - tra cui c’ero anche io e ne vado molto fiera – hanno prestato il loro volto per una serie di ritratti d’autore. Chi sono i protagonisti? Eccoli: Agrisalumeria Luiset, Cascina Fontanacervo, Ci Penso B’io, CucinaTo, Gelati Pepino 1884, Luca Loris Barbiero, Daniele Santovito, Zabbara – Eccellenze siciliane, e Francesca Martinengo. Al bravo Davide Vitrano è toccato il compito di svelare la parte più intima di ogni soggetto narrando una storia comune attraverso le espressioni del volto, i segni del tempo, l’ironia e l’espressività. E ha utilizzato come ambiente non la freddezza di uno studio asettico ma gli stessi spazi di lavoro.

Dario Ujetto

Il percorso, che copre idealmente un anno di attività del blog Eat Piemonte, tende ad esaltare i tratti comuni di persone che hanno deciso di comunicare verso il mondo attraverso una scelta di eccellenza. Ecco allora qualche domanda rivolta a Dario Ujetto per capire come è nato questo blog dedicato alle eccellenze food piemontesi e come ha preso vita il progetto dei ritratti:

Come e perché è nato Eat Piemonte? Il blog nasce per la mia necessità di scoprire sempre nuove storie. Sono sempre stato attratto dal settore food e dall’arte di creare nuove eccellenze. Quindi Eat Piemonte è stata la strada più semplice per soddisfare un mio bisogno di conoscenza e scoperta.

Come si è sviluppato il blog nel corso del suo primo anno e quali sono gli obiettivi futuri? Eat Piemonte si è sviluppato come una ricerca. Nel primo anno ho tentato di sviluppare una presenza accettabile su Facebook e Twitter e di creare una base contatti con le aziende. Ho partecipato ad alcuni blog tour evoluti (come la Vercelli Rice Experience e il Re Dolce) e ho cercato di “accreditare” il blog come presenza nel panorama della blogosfera italiana.

Qual è l’intervista che più ti è rimasta impressa e perché? L’8 luglio 2013 ho intervistato Guido Martinetti. Mi ha stupito che nei giorni della polemica con il Fatto Alimentare volesse parlare con un piccolo blog nato da pochi mesi.

Qual è invece l’intervista che desidereresti fare ma che non hai ancora fatto? La mia intervista impossibile è quella a Michele Ferrero. Pagherei per passare due ore a chiaccherare di business con lui.

Cosa ami del Piemonte? Quale zona è la tua preferita? Quale piatto? Quale vino? Quale prodotto? Del Piemonte amo Torino, la Juventus e il Risorgimento. Amo le grandi piazze delle città. Il mio punto focale è il Caffè Mulassano. Sono un cittadino ma mi piace passare ogni tanto per le strade della Langa. Ma ho una passione per il Riso e per Vercelli.

Cosa cambieresti di questa regione e cosa valorizzeresti di più? Del Piemonte non apprezzo l’eccessiva timidezza e prudenza. Nella mia regione accoglierei grandi investitori esteri. Io vedo con favore quando un imprenditore come Roustam Tariko investe in Gancia.

Com’è nata l’idea della mostra fotografica e  perché? In che modo hai scelto i personaggi e le aziende da fotografare? La mostra nasce dalla collaborazione e amicizia con Davide Vitrano. C’era la volontà di organizzare un evento di arte e food per creare un effetto positivo. Il concept è valorizzare il volto di persone che lavorano nel food; il volto come primo mezzo di comunicazione.

Ma approfondiamo il progetto fotografico. Si tratta di dieci foto che sono la narrazione di dieci storie differenti fra loro, ma accomunate dalla voglia di differenziare, di sopravvivere e prosperare in un mondo industriale dominato dalla standardizzazione e dalla logica dei grandi numeri. Dieci storie di che narrano Torino e il Piemonte come centri di energia imprenditoriale positiva. Donne, uomini, ambienti di lavoro dove si sperimentano nuovi approcci al prodotto artigianale o dove si contribuisce alla distribuzione e alla comunicazione dell’eccellenza.  I dieci volti sono questi.

Clicca per vedere la presentazione.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :