Un tipo olandese – Salinger aveva un grande seguito in Olanda, a giudicare dalla posta che riceveva – innamorato del Giovane Holden aveva seguito, durante un viaggio a New York di qualche mese prima, le tracce di Holden in giro per la città. Anche se era inverno aveva visto delle anatre a Central Park. Lo sapeva, Salinger, che adesso le anatre restavano a Central Park per tutto l’inverno?
Ho letto Il Giovane Holden di J.D Salinger qualche anno fa, e non mi ricordo quasi niente. I Nove racconti, invece, li ho letti da poco e ancora adesso mi sto interrogando sul loro significato. Forse non mi fa molto onore ammettere questa ignoranza nei confronti di questo autore americano, dai più considerato un mostro sacro della letteratura americana Però è anche inutile che vi dica “Sì, a me è piaciuto tanto” se, a parte la storia del titolo, delle anatre e dei pescibanana, io non mi ricordi quasi niente.
Quando ho visto per la prima volta il libro Un anno con Salinger di Joanna Rakoff, pubblicato in Italia da neri Pozza con la traduzione di Martina Testa, ho fatto finta di niente. Per quanto mi piacesse la copertina, perché avrei dovuto leggere qualcosa che avrebbe amplificato questa mia ignoranza?Poi però qualcuno, che nemmeno mi conosce così tanto in realtà, mi ha detto che questo libro quasi sicuramente sarebbe stato un libro per me. Perché sì, è vero, io di Salinger non so quasi niente, ma nemmeno Joanna, autrice nonché protagonista del libro, aveva mai letto niente quando ha iniziato a lavorare nell'agenzia editoriale che lo rappresentava. Eppure gli parlava al telefono e lo chiamava tranquillamente Jerry. Quindi, fregatene se conosci poco Salinger e leggi Una anno con Salinger.
Il libro racconta la storia vera di Joanna, fresca fresca di laurea a Londra, che torna a New York e va a lavorare per l’agenzia editoriale che, tra gli altri, rappresenta proprio Salinger. Ha una direttrice un po’ all'antica, che non accetta l’avanzare della modernità e che impone ai suoi collaboratori regole molto ferree nel trattate con i propri clienti. Tra cui, appunto, c’è anche Salinger. È il 1996, quindi è un Salinger un po’ anziano, un po’ sordo e che non pubblica libri da anni. Joanna, tra le altre mansioni, ha quella di rispondere alle lettere dei fan a lui indirizzate. Ci sono adolescenti, che si riflettono in Holden Caulfield e che leggendo la sua storia si sono sentiti meno soli. Ci sono reduci di guerra, proprio come lo è Salinger, che cercano un confronto con qualcuno che ha vissuto la stessa cosa. Ci sono persone da tutto il mondo che sentono il bisogno di dire a un autore che uno dei suoi libri ha cambiato loro la vita. Joanna a poco a poco si fa sempre più coinvolgere da queste lettere, a cui fatica a mandare la risposta standard. Ma si appassiona anche a Salinger, Jerry, e alla vita dell’agenzia, che la porta ad avere contatti con scrittori e giornali importanti, oltre che a rimettere in discussione tutto quello che ha fatto finora e, soprattutto, quello che vuole.
Un anno con Salinger mi ha coinvolta tantissimo. Forse perché parla di libri dal punto di vista degli addetti ai lavori e mostra il funzionamento, un po’ antiquato in questo caso, certo, perché siamo nel 1996, delle agenzie editoriali e dei contatti con autori e riviste, e sa il Cielo quanto mi piacerebbe lavorare in quel mondo.
Lei non aveva mai passato interi giorni stesa sul letto a leggere, notti intere a inventarsi mentalmente storie complicatissime. Non aveva mai sognato di catapultarsi nel mondo di Anna dai capelli rossi e Jane Eyre per poter avere degli amici veri, amici che capissero l'intrico spinoso dei suoi sogni e dei suoi desideri. Come faceva a passare le giornate - la vita - ad accompagnare dei libri verso la pubblicazione senza amarli come li amavo io, come dovevano essere amati?
Guardai per un attimo i suoi occhi freddi e intelligenti. Mi sbagliavo? Avevo capito male? Forse una volta lei era esattamente come me? E il tempo - e l'editoria - l'avevano cambiata?
Ma c’è stato anche qualcosa di più. La vita di Joanna fuori e dentro l’agenzia, con le sue insicurezze, le sue paure, il suo primo approcciarsi al mondo del lavoro, la sua strana situazione sentimentale, ma anche la sua empatia con i fan che scrivono a Salinger o con il vecchio Jerry stesso, le sue prime soddisfazioni ma anche il suo sentirsi tonta fragile (sì, con la o), insomma, tutto l’insieme di questo libro mi ha stupita, quasi come se fossi io… (parte del merito va anche al modo in cui Joanna Rakoff è riuscita a raccontare di sé, e a come Martina Testa ha reso il suo stile in traduzione).
Proprio come mi aveva detto chi me l’aveva consigliato: questo è un libro per me.
E se amate i libri, ma anche tutto quello che c’è dietro, da quando nascono a quando arrivano ai lettori che li fanno propri, se adorate come me il lato umano degli scrittori e tutte le curiosità e le manie ad essi collegate, questo libro è anche un libro per voi. Anche se non avete mai letto Salinger.
Non so se ora andrò a rileggere Il giovane Holden o a cercare ancora una volta di trovare un senso ai Nove racconti. Forse mi prenderò ancora del tempo e poi lo farò, immaginando dietro a quelle parole il Jerry ormai anziano che Joanna Rakoff racconta così bene.
Titolo: Un anno con SalingerAutore: Joanna RakoffTraduttore: Martina TestaPagine: 287Editore: Neri PozzaAcquista su Amazon:formato brossura: Un anno con Salinger