Eppure, fino al 23 febbraio del 2012 tutto ciò era solo una fantasia nella mia testa. Una passione che chiedeva di avere una possibilità e oggi, a dodici mesi di distanza, sono felice di avergliela offerta. Ora che il sito comincia a fare i primi passi da solo, come un bimbo che abbia appena imparato a camminare, mi guardo indietro e rivedo con tenerezza i tempi della sua nascita.
Credo che nella vita delle persone ci siano momenti giusti per ogni cosa, nella mia, lo scorso anno, sentivo che era arrivato tempo di tornare a dedicarmi esclusivamente al giornalismo e alla scrittura. E soprattutto, sapevo di volerlo fare in modo indipendente. Tra un sogno e un progetto, tuttavia, ci sono una montagna di barriere, reali e psicologiche, da superare. Per questo sono molti i “grazie” che devo dire.
Grazie a Daniele, mio marito, che mi ha supportato (e sopportato) in ogni momento, placando le mie ansie e le mie incertezze con una fiducia incrollabile nelle mie potenzialità; grazie a Eva e ad Anne Sophie, lettrici attente e severe, critiche e ispiratrici, ma soprattutto amiche sempre presenti.
E poi grazie a Ramiro, un amico argentino che merita la mia riconoscenza per i consigli e il supporto tecnico che mi ha fornito nei giorni immediatamente precedenti alla creazione del blog e che continua ad assistermi ogniqualvolta si presenti un problema.
Ricordo l’emozione dell’esordio quando il blog fu messo online e Google Analytics indicava che centinaia di persone, avvisate via mail e via Twitter, stavano visitandolo. Abituata per anni a lavorare in una redazione in cui un correttore di bozze riusciva a scovare i refusi più insulsi, avevo il terrore di non aver riletto abbastanza i miei pezzi e di aver lasciato passare qualche castroneria. Di errori il pubblico ne avrà trovati perché nessuno è perfetto, ma in questi dodici mesi una persona ha contribuito in modo decisivo a placare la mia ansia da prestazione ortografica: mio padre. È lui che, senza bisogno di domandarglielo, quando ha un po’ di tempo si legge pazientemente i post pubblicati e mi telefona indignato se mi è scappata una virgola. Grazie, papà.
Tra le prime persone che hanno dato fiducia a Leultime20 non posso non citare Giuditta, promotrice del sito Tempoxme Libri, una persona straordinaria con cui sono entrata in sintonia fin dal primo tweet. Insieme abbiamo avviato la rubrica 2VociX1Libro che tanto sembra piacere ai nostri lettori. E altrettanta stima va a Mafe e Gallizio, creativi del marketing online che un giorno hanno incrociato la mia strada, o meglio il mio blog, e hanno deciso di dargli una possibilità inviandomi un libro da recensire. Libro di cui non ho parlato neppure troppo bene. Ma questa è un’altra storia…
Tra i blogger con cui ho condiviso questo primo, intenso, anno di viaggio in rete mi fa piacere nominare Cetta, scrittrice e amante delle belle letture che condivide in punta di penna con i suoi lettori. Nella mia lista è impossibile non nominare Ezio, giovane e intraprendente laureando il cui blog di viaggi (Spezio, cannella in valigia) ho visto nascere e prosperare. Un ragazzo che dà nuova speranza alla parola gioventù.
In rete si impara continuamente. Da tutti. Ogni post condiviso, ogni commento, ogni interazione diventano una scoperta, una piccola crescita che modifica il nostro modo di pensare, di rapportarci agli altri, di vedere il mondo. Si osserva la realtà con occhi diversi, pronti a cogliere dettagli che prima sarebbero stati trascurati.
Per chi, da sempre, ha fatto della scrittura la propria professione, un blog è da un lato una sfida, poiché parte praticamente senza lettori né promozione e dall’altro è una sorta di isola felice, perché permette di esprimere il proprio pensiero senza condizionamenti, imposizioni, logiche di mercato o scelte editoriali altrui.
Ci metti il cuore, la passione, il tempo e tutte le energie che hai a disposizione e poi osservi quello che accade. Se il pubblico ti premia, ogni mattina ti precipiti al computer con più voglia di raccontare, di condividere.
Nel caso de Leultime20 un ruolo importante va riconosciuto alle case editrici. Aziende che, pensi, non potranno mai interessarsi al tuo piccolo blog appena nato e invece ti scrivono, ti fanno complimenti pubblici, ti incitano a continuare. Ho avuto modo di interagire con tanti editori, ma il mio ringraziamento va in modo in modo particolare a Miraggi Edizioni, Fazi, Feltrinelli (inclusi i responsabili del profilo Twitter di Feltrinelli Zoom) e Mondadori dai quali ho sempre ricevuto importanti dimostrazioni di stima. Quest’ultimo editore, in particolare, recentemente mi ha sorpresa e onorata citando una frase de Leultime20 per pubblicizzare un suo romanzo sulle pagine del quotidiano la Repubblica. Una piccola grande cosa per chi, come me, ha scelto di ricominciare tutto da capo.
L’apprezzamento degli editori non significa, come qualche malpensante immagina, che questi ultimi retribuiscano i blogger per le loro recensioni (almeno non me). Accettare di elogiare un romanzo in cambio di denaro significherebbe tradire la fiducia dei lettori. Perciò, se una recensione non rispecchia l’opinione di chi legge, il colpevole è solo il mio gusto personale.
E infine, due parole sugli scrittori. Se questo blog esiste è perché esistono loro, con le loro storie, i loro personaggi, le loro vite che si mescolano inevitabilmente con le pagine dei loro racconti. Ho intervistato tanta gente nelle mia vita, ma poter conversare con chi scrive i libri che tanto amo ha un sapore speciale. E non posso non approfittare di questa occasione per ringraziare, tra gli altri, Giorgio Faletti, il primo ad aver accettato di raccontarsi a Leultime20 dando fiducia a una giornalista che non scrive per i grandi media, Jaume Cabré, che mi ha aperto le porte di casa sua e due ottimi scrittori, Roberto Ferrucci e Nicola Lecca che non ho ancora avuto modo di incontrare personalmente, ma la cui stima e disponibilità ho potuto constatare più volte attraverso i nostri scambi online.
Mi auguro di non aver dimenticato nessuno e se l’ho fatto non è per cattiva volontà, ma perché le persone che mi sono state vicine e mi hanno dimostrato la loro stima sono state davvero tante.
Il grazie più grande, quello che non può mancare, tuttavia, è rivolto chi mi legge.
Grazie dunque a coloro che si sono iscritti per non perdersi le novità e gli aggiornamenti del sito, grazie alle persone che, anche quando non hanno il tempo di lasciare un commento, danno sempre un’occhiata al blog prima di acquistare un libro, grazie ai fedelissimi che promuovono ogni mio nuovo post su Twitter o su Facebook, lasciandomi sempre senza parole per la loro attenzione; grazie ai lettori, tutti, per il semplice fatto di essere tali.
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