Ogni settimana, in media, la leggono circa 8-9000 persone – stando alle statistiche. Un bel colpaccio, direi.
So che parlare di Naruto, Bleache e One Piece è giocare facile, è come se la nazionale brasiliana di calcio disputasse una partita con la nazionale di San Marino…under 12.
Insomma, non ci sarebbe storia.
Tuttavia, quei numeri e un così ampio seguito non me li sarei mai aspettati; soprattutto – e qui mi ripeto, ma vabbè – non mi sarei mai aspettato di leggere commenti di gente che legge i suddetti capitoli esclusivamente per godere dei miei articoli.
Della qual cosa, ovviamente, vi ringrazio.
La mia faccia è sotto i vostri piedi.
Dato che la fine dell’anno è vicina, e che probabilmente dalla settimana prossima metterò in stand by il blog perché nel corso delle feste natalizie voglio provare a scrivere e finire tutto in una botta il romanzo ubernerd (se non sapete di cosa sto parlando, CLICCATE QUA), questo sarà l’ultimo Baretto del 2013.
E come da tradizione, tiriamo le somme.
Pronti?
Tenendo conto che la saga dei Fullbringers è stata una delle più brutte non solo di Bleach, ma proprio di tutto il panorama fumettistico nipponico, dall’ultimo arco narrativo di Candeggina ci si aspettava ben poco. La delusione del finale della saga degli espada, unita ai Fullbringers aveva davvero gettato nello sconforto migliaia di lettori.
E non è un caso che Bleach sia scivolato fuori dalle classifiche di gradimento, tanto che, anche sulla fanpage facebook butica, ci si è interrogati se è il caso o no di porre Bleach tra i “top” shonen, visto il sopraggiungere di altri “giganti” (in senso lato, e non) nel mondo editoriale del Sol Levante.
Resta il fatto che per noi, Bleach fa ancora parte (almeno idealmente) di quella categoria, di quell’élite che per anni ha fatto letteralmente le fortune di casa Shueisha. E allora sì, per noi Bleach rimane sempre uno dei famigerati “big three”, e almeno fino alla chiusura di Naruto sempre ci rimarrà.
Ma com’è stato quest’ultimo anno di Bleach?
Complessivamente buono. Molto, ma molto buono. A parte il disvelamento totaletombale sulle origini di Ichigo, roba ampiamente sgamata, ma che comunque ha creato una serie di momenti comici e ilari, Tite Kubo, con la guerra tra Shinigami e Quincy è riuscito a inanellare una serie di colpi di scena calibratissimi e azzeccatissimi, che hanno alzato il livello del suo manga e l’hanno riportato (almeno per un momento) ai fasti della saga della Soul Society.
La paura che si perda come già successo in passato è sempre dietro l’angolo, ma se continuerà su questa strada, il 2014 potrebbe essere l’anno della totale rinascita della Candeggina di Kubo.
Speriamo.
Via il dente, via il dolore: il 2013 di Naruto è un po’ la cartina di tornasole dei momenti che sta vivendo il mondo: un arrancare continuo causa crisi.
Se ne parlava ieri su Liberi di Leggere (un gruppo di malati mentali a sfondo fumettistico dove i neuroni si bruciano ogni volta che si legge una discussione XD): la sensazione è che, essendo Naruto agli sgoccioli, dall’alto abbiano imposto a Kishimoto di allungare e annacquare il fumetto in modo che duri il massimo possibile.
E questa sensazione sgradevole è data proprio dal fatto che, soprattutto nell’ultimo anno, Kishimoto ha seguito un trend molto altalenante, alternando capitoli oggettivamente molto buoni (penso, per esempio, proprio all’ultimo), a capitoli fatti di vuoto che facevano avanzare la storia (e la guerra) di ¼ di passo.
Benchè nei baretti (e non solo) ne abbia detto (quasi) sempre peste e corna, più per gradimento editoriale che altro, il mio giudizio su Kishi penso sia ormai chiaro: a me Naruto è sempre piaciuto, e tutto sommato mi piace ancora adesso; ma è da miopi non vedere l’abisso qualitativo che c’è tra la prima e la seconda parte del manga. Seconda parte che tra introduzione, (pochissimi) basse e (molti) alti ha retto fino alla morte di Jiraiya, salvo poi crollare e rimanere in una stabile media/mediocrità fino ad ora.
Manca comunque poco alla fine.
E sì, quando Naruto finirà sarò triste, perché comunque è stato un compagno di viaggio che mi ha accompagnato per diversi anni.
Per le vedove inconsolabili dell’opera di Kishi, sono indeciso tra due titoli: il sempreverde Fairy Tail, oppure il novello One Punch Man.
Perciò dal 2014 andremo di sondaggione e lascerò decidere a voi…
Paradossalmente ho molta difficoltà a trarre un bilancio del 2013 di One Piece. Finirei per dire che è bellissimo, uberfighissimo, ultrapotentissimo. La fine della saga di Punk Hazard e l’inizio di Dressrosa sono stati come un ciclone nella vita di noi lettori.
Ne ho parlato nella live di Luca Verbatim, ma se pensate a tutto quello che sta succedendo su Dressrosa, e poi vi accorgete che mancano almeno 10 anni alla fine di One Piece, probabilmente vi accorgerete che c’è qualcosa che non va.
Perché se a Dressrosa – la prima isola del nuovo mondo visitata dagli Strawhats – stanno avvenendo tutte quelle cose, cosa credete che accadrà dopo? Che livelli di strabiliante uotafaccaggine (WTFuckagine?!) raggiungerà l’Eiichiro sensei?
Staremo a vedere…
E voi, invece?
Cosa mi dite?
Com’è stato questo 2013 all’insegna de(gl)i (ormai ex) “Big Three”?
Ps: domani è il gran giorno.
Ripeto: domani è il gran giorno. One Piece: pirati, bucanieri e corsari tra storia, fumetto e mito sarà disponibile per tutti quanti voi…