Un disastroso evento avvenuto 9800 anni fa sconvolse le Alpi austriache. Due ingegneri sono convinti che il cataclisma cosmico era conosciuto dai Sumeri e registrato su un reperto definito “Mappa Stellare Sumera”.
L’Evento di Köfels è una gigantesca frana verificatasi sulle Alpi austriache circa 9800 anni fa, spessa oltre 500 metri e con un fronte lungo almeno 5 chilometri. Le caratteristiche enigmatiche dell’evento hanno sconcertato gli archeologi per un bel po’ di tempo. L’ipotesi è che la gigantesca frana sia stata causata dall’impatto di un asteroide (di qui anche l’espressione “Impatto di Köfels”), anche se non tutta la comunità scientifica è concorde su questa teoria.
Le ragioni dell’impatto vengono trovate dalla presenza di roccia fusa. Al momento, gli unici processi noti in grado di generare questo fenomeno sono l’attività vulcanica o l’impatto di corpi celesti con la superficie terrestre.
Tuttavia, i ricercatori che non concordano con l’ipotesi dell’impatto avanzano la possibilità che la roccia fusa sia il risultato del calore generato dall’attrito opposto dalla parete montuosa all’avanzata della frana.
Questo non ha impedito a due ingegneri britannici di pubblicare un libro nel quale sostengono che l’Evento di Köfels sia stato causato da un meteorite, che abbia ispirato numerosi miti nelle culture antiche e che sia stato registrato su un’antica tavoletta d’argilla sumera.
Alan Bond e Mark Hempsell, nel loro libro “A Sumerian Observation of the Kofels’ Impact Event”, sostengono che la tavoletta sumera documenti l’impatto di un asteroide avvenuto il 29 giugno 3123 a.C., divenendo la fonte di numerosi miti, tra cui la distruzione di Sodoma e Gomorra e del mito greco di Fetonte, il figlio del dio del Sole Apollo che mentre faceva un giro sul carro del padre, prese fuoco schiantandosi al suolo.
I due ingegneri, ritraducendo la tavoletta scritta in caratteri cuneiformi, si sono persuasi che l’evento documentato dai sumeri sia da collegare all’Evento di Köfels.
Però, la loro teoria presenta dei problemi, il più importante legato alla cronologia. La datazione al radiocarbonio eseguita su alcuni tronchi d’albero sepolti dalla frana hanno restituito un’età di circa 9800 anni, circa 4 mila anni prima che venisse scritta la tavoletta sumera.
Allora, qual è la connessione tra la sofisticata mappa stellare dei sumeri e l’enigmatico evento avvenuto in Austria?
La tavoletta cuneiforme si trova nella collezione del British Museum, nota come “Il planisfero” e registrata con il codice K8538. Ancora in fase di studio, la tavoletta fornisce la straordinaria prova dell’avanzatissima astronomia sumera.
La tavoletta fu recuperata nel tardo 19° secolo nella biblioteca sotterranea del re Assurbanipal a Ninive, Iraq.
Per molto tempo si è pensato che fosse un reperto dell’impero assiro, ma il confronto computerizzato tra l’inscrizione e la volta celeste della Mesopotamia del 3300 a.C. ha dimostrato la sua più antica origine sumera.
Si tratta di un vero e proprio “Astrolabio”, il primo strumento astronomico conosciuto. Si compone di un cerchio segmentato con le marcature di misura dell’angolo per calcolare la posizione delle stelle.
Purtroppo, parti considerevoli del planisfero sono mancanti (circa il 40%), conseguenza dwi danni che risalgono al saccheggio di Ninive. Ll’esame della tavoletta d’argilla rivela la presenza delle costellazioni e dei relativi nomi.
Grazie all’utilizzo di un software in grado di simulare le traiettorie e le posizioni dei corpi nel cielo di migliaia di anni fa, i ricercatori hanno concluso che il planisfero sumero registra gli eventi astronomici avvenuti entro il 29 giugno 3123 a.C. (calendario giuliano).
L’aspetto che ha incuriosito i ricercatori è la presenza su una metà della tavoletta di un oggetto abbastanza grande da farsi notare.
L’osservazione suggerisce che possa trattarsi di un asteroide di tipo Aten, ovvero un asteroide facente parte del gruppo dei near-Earth caratterizzati da un’orbita con semiasse maggiore inferiore ad un’unità astronomica. Il nome del gruppo deriva da quello dell’asteroide Aten, il primo oggetto di questo tipo ad essere scoperto; fu individuato il 7 gennaio 1976 da Eleanor Helin.
L’oggetto riportato sulla tavoletta sumera, in proporzione, misurerebbe più di un chilometro di diametro e la sua traiettoria sarebbe coerente con l’impatto di Köfels.
Infatti, secondo i due ingegneri, la peculiare traiettoria dell’asteroide spiegherebbe perché non vi sono segni d’impatto sul sito. L’angolo di arrivo sulla Terra sarebbe stato molto stretto (circa sei gradi), il che significa che l’asteroide, più che impattare sul terreno, avrebbe tagliato la cima di una montagna chiamata Gamskogel, a circa 11 chilometri da Köfels, causando la catastrofica valanga.
Nonostante i presupposti delle teoria di Alan Bond e Mark Hempsell siano in gran parte accettati, rimane il dubbio sulla discrepanza cronologica: secondo il radiocarbonio, l’Evento di Köfels è avvenuto circa 9800 a.C., mentre la tavoletta sumera risale al IV millennio a.C. Come spiegare questa incongruenza?
Le possibili soluzioni sono : 1) la teoria dei due ingegneri britannici e sbagliata e la tavoletta sumera registra un evento differente non ancora compreso; 2) i risultati al radiocarbonio potrebbero essere stati viziati da difetti nei campioni; 3) i sumeri sapevano del catastrofico impatto avvenuto 4 mila anni prima, tramandandolo sulla tavoletta prodotta nel 3123 a.C.
Ad ogni modo, le analisi e gli studi sul Planisfero sumero e del sito di Köfels non sono conclusi. La comprensione di queste due storie del passato terrestre potrebbero svelare agli studiosi sorprendenti conseguenze.