Un appartamento troppo precario

Creato il 04 febbraio 2013 da Lucalo

“Salve, chiamo per l’annuncio”

“Ah sì, quello con il contratto transitorio.”

“Per me è ok.”

“Sì, ma questo non basta, dovrebbe dimostrarlo”

Sorrido.

Mi viene in mente il mio ebook, il mio libro, le disdette, questo articolo, la mia vita insomma.

“Guardi, non ho mai avuto un contratto di lavoro. Non mi interessa restare per più di un anno. Non so nemmeno che cosa farò tra un anno. Questo è sufficiente?”

“Mmm, non saprei”

Occhi sbarrati.

“MA COME NON SAPREI! PRECARIO! VA BENE? PRECARIO! PRECAR. PRECARIÒ! CAPISC?”

“Mi spiace, ma il padrone di casa è piuttosto esigente.”

Il cuore si ferma.

Non è possibile.

Non è possibile.

Non è possibile.

Non è possibile.

“Mi scusi ma che tipo di garanzie dovrei darle?”

“Le spiego: se lei fosse dipendente in un azienda di un’altra città…”

“Sì”

“… E quest’azienda la dovesse trasferire qui per un anno… ”

“Ah-ah”

“E potesse inviarci un documento controfirmato dalla sua azienda”

“Certo”

“… Che dopo un anno dovrà tornare nella propria città… ”

“Propria città… un attimo che lo segno…”

“Ecco, in questo caso il padrone accetterebbe”

“Il padrone…”

“Accetterebbe.”

“Oh. Ecco.”

“Bene.”

“Bene.”

“Certo però…”

“Mi dica”

“Che lei considera precario uno che lavora come dipendente…”

“Mi spiace, ma il padrone è molto esigente, accetta solo a queste condizioni. Glielo dico per non farle perdere tempo.”

“Va bene, grazie.”

“Se vuole le posso proporre qualcos’altro con una durata di quattro anni”

“Quattro anni?”

“Sì”

Guardo il calendario mentre mi scende una lacrimuccia.

“No, grazie, io… non mi sento tanto bene”

“Mi spiace”

“Una carriera rovinata.”

“Prego?”

“Niente, lasci stare. Buona giornata”

E chiudo.

Ma vaffanculo.