Mentre a Cannes i colleghi cineasti firmano una petizione di solidarietà nei suoi confronti, dagli Stati Uniti emerge il fantasma di uno stupro perpetrato ai danni di un'attrice inglese. Lei si chiama Charlotte Lewis ed è una 42enne londinese portata al debutto proprio da Polanski in Pirati e protagonista di poche altre pellicole, nonché di una copertina di Playboy nel 1993.
Secondo quanto riporta la rivista People, la Lewis ha dichiarato: «Ha abusato sessualmente di me nella meniera peggiore possibile quando avevo solo 16 anni. Sapeva quanti anni avessi quando mi ha incontrato e mi si è buttato addosso nel suo appartamento di Parigi. Si è approfitato di me e io ho dovuto convivere con le conseguenze del suo comportamento da allora. Sono venuta negli Stati Uniti a mie spese per assicurarmi che giustizia sia fatta e che il signor Polanski riceva quel che merita: voglio solo giustizia».
I fatti di cui parla la Lewis si sarebbero svolti nel 1983, tre prima della sua scrittura per il film Pirati e sei dopo l'accusa di violenza sessuale sulla 13enne Samantha Geiger e la fuga del regista dagli Usa, e sono stati definiti dall'avvocato dell'attrice, Gloria Allred, frutto di «una condotta sessuale predatoria». Non certo una descrizione ideale per Polanski, che spera di vedersi revocare gli arresti domiciliari controllati elettronicamente dal suo chalet di Gstaad.madyur