Un avvocato vero

Creato il 12 gennaio 2011 da Albix

Un amico blogger mi scrive che ha scoperto da poco che anche gli avvocati, talvolta, mostrano di avere un’anima.

Quando ero ragazzo sognavo di fare l’avvocato per difendere i deboli.

Non ho cambiato idea neanche adesso, che ho superato i cinque lustri di professione forense.

Certo è più facile e più conveniente difendere i ricchi, i forti, i potenti (in fondo hanno anch’essi diritto a un avvocato).

Ed è altrettanto vero che i ricchi ed i potenti sanno già (non si sa bene come) quale sia il loro legale ideale.

Non di meno considero ancora la figura dell’avvocato come l’alfiere difensore dei deboli; un tutore della legalità; un uomo (o una donna, ovviamente) che combatte per i suoi principii anche contro il potere (quando ve ne sia bisogno).

Ho visto questo ideale incarnarsi in Nasrin Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana che ha difeso il premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi e tante altre vittime della protervia del regime autoritario iraniano di Ahmadinejad.

Il regime le aveva imposto di abbandonare la difesa di Ebadi ma l’avvocatessa non si è fatta piegare.

Ora è stata condannata, con un processo -farsa, a undici di carcere: 6 per propaganda contro il regime e reati contro la nazione; gli altri cinque per essere apparsa in pubblico senza velo sul capo.

E non è l’unico avvocato incarcerato in Iran per avere difeso i deboli dal regime antidemocratico degli integralisti islamici.

Questi sono i veri avvocati.

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