Ok, per qualche ora sono stato lì lì per mollare da principio il Come September Project, per sopraggiunta stanchezza psicologica. Sono mesi che mi espongo, tra concorsi, iniziative e collaborazioni, alla fine basta mezzo commento sbagliato per rischiare il tracollo. Sarà anche il caldo, la stanchezza, tutto un insieme di cose non proprio piacevoli.
Poi però mi sono sparato un momento zen (un bicchierino di Rabarbaro Zucca e una canzone di Nat) e ho deciso di tirare dritto, come esortava anche il Capoccione.
Sicché da questo momento trovate online il primo bando ufficiale del CSP, che ovviamente è rivolto ai vostri alter-ego, se parteciperete, e non a voi in qualità di scribacchini. Lo specifico perché magari qualcuno potrebbe arrivare a pensare che ci sia davvero in palio un milione di euro...
Le regole di scrittura e di “gioco” le rivedremo più in là, molto più in là, che adesso c'è troppo caldo e i neuroni sono già partiti per le Barbados, loro che possono permetterselo.
Ovviamente – c'è bisogno di dirlo? – il CSP non sarà solo quel che sembra dal bando. E, sì, avrà qualche attinenza coi quei due/tre titoli che vi sono venuti subito in mente (famosi serial, vecchi film d'avventura e di fantascienza, romanzi assortiti etc etc). Ma sarà anche altro, mi pare ovvio e scontato.
Se avete domande o se volete già iniziare a giochicchiare coi vostri alter-ego, fate pure. Il blog del CSP è in piedi e funziona. Lo staff del progamma risponderà man mano ai vostri interrogativi :-)
Ma in realtà ciò che mi preme è esprimere due o tre concetti più generici sui progetti di scrittura partecipativa. Che sono cose come il Survival Blog, Sick Building Syndrome, CSP e chissà quanti altri. Per come la vedo io:
Partecipare vuol dire divertirsi;
Nessuno ha pretese che saltino fuori degli Hemingway in erba;
Esprimere giudizi e opinioni su quanto prodotto fino a un certo punto del cammino è lecito e costruttivo. Basta cercare di non essere offensivi (da una parte), e non prendersela per un'osservazione magari non del tutto gradita (dall'altra parte).
Cercare di attenersi nei limiti – di solito già moooolto ampi – dei progetti proposti può determinare una buona riuscita del tutto.
Nessuno fa a gara, quindi non c'è bisogno di sgambettare. Né occorre vedere ovunque sgambetti, laddove non ci sono.
Io NON giudico. E su questo punto voglio essere chiaro.
Se non condividete, almeno in linea di massima, questi punti, mi sa che partiamo col piede sbagliato.
Di tutto il resto se ne può parlare. Mi sembra di non essere Hitler, di non aver mai insultato i miei lettori (diversamente da quanto avviene in molti altri blog... e i lettori sembrano pure felici! Mah...)
Rimango fermamente convinto soprattutto del primo comandamento (mio, mica di Mosè): partecipare vuol dire divertirsi.
Bon, detto questo, leggetevi il bando, dite la vostra o condividete un bicchierino di rabarbaro, se volete semplicemente brindare con me al week end.
Tra parentesi: questo, anche se non sembra, è il post del sabato. Sarò offline fino a sera (sono ospite dei Gonzaga, insomma, visito il Ducato). Quindi se non rispondo non è perché sono improvvisamente diventato Barbablu, né perché la mia spocchia è cresciuta a dismisura. Parimenti, ricordo che LiveJournal ha tirato su un filtro antispam coi controcazzi. Se non vedete comparire il vostro commento (succese soprattutto se commentate da anonimi) non preoccupatevi: lo recupererò io appena possibile così che tutti lo possano leggere.
Fine.
Buon sabato a tutti.