Un bazooka per colpire l’economia reale?

Da Metallirari @metallirari

Il bazooka di Mario Draghi ha dato nuovo slancio ai prezzi dell’oro.

Il taglio dei tassi di deposito della BCE a -0.40% e del tasso di rifinanziamento principale allo 0%, insieme all’annunciato acquisto di 1 trilione di euro di debito corporate, ha proiettato l’oro a quasi 1.300 dollari per oncia.

La volatilità dei mercati è stata enorme in seguito alla sorpresa per la politica monetaria ultra sciolta di Mario Draghi, oltre le più rosee aspettative anche dei suoi più accaniti sostenitori. La cosa è stata ancora più evidente sui mercati valutari, che hanno registrato variazioni del cambio euro-dollaro da cardiopalmo, molto più simili ad un casinò che ad un mercato dei cambi tra le due principali divise internazionali.

Una simile volatilità tra le due monete di scambio più importanti del mondo, è un segnale inequivocabile che qualcosa non funziona nel sistema monetario.

Le conseguenze nel mondo dell’economia reale, per le piccole e medie imprese in Europa, sono assai negative

Inoltre, pur essendo una vera e propria manna per gli hedge funds e per le banche d’affari più spericolate, le conseguenze nel mondo dell’economia reale, per le piccole e medie imprese in Europa, sono assai negative. Un disastro per tutte le società che si occupano di import-export e per chi vende beni o servizi a livello internazionale. Purtroppo, anche questa volta, si è preferito tutelare gli interessi delle banche, di un sistema bancario e finanziario disfunzionale, anziché aiutare il commercio internazionale, spina dorsale dell’economia reale mondiale.

Ma le catte notizie non sono finite. I mercati azionari e obbligazionari si sono dimostrati ancora una volta irrimediabilmente dipendenti dal denaro a buon mercato e dalla svalutazione della moneta. Un comportamento cocainomane che non suona di buon auspicio per questi mercati. Tanto più che l’azione drastica della BCE puzza molto di panico.

Anche se i mercati si compiacciono irrazionalmente che gli istituti bancari centrali siano i salvatori monetari del mondo, preoccupazioni crescenti stanno contribuendo a far crescere una grande bolla finanziaria, che potrebbe essere peggiore di quella scoppiata nel 2008.

E sul mercato dell’oro si continua a comprare assicurazioni finanziarie, sempre più costose ma sempre più indispensabili.

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