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Un boss in salotto, torna la “territorialità” con Luca Miniero

Creato il 02 gennaio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

2 gennaio 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos •

Il consiglio di Maria Giorgia Vitale

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Dopo il successo di Benvenuti al Sud e il sequel Benvenuti al Nord, Luca Miniero torna al cinema con la commedia Un boss in salotto

Torna al cinema Luca Miniero con una commedia che continua ad indagare sulle differenze stereotipate e falsi miti tra il Nord e il Sud: Un boss in salotto, distribuito da Warner Bros. Pictures e Cattleya e in uscita dall’1 gennaio con un cast scoppiettante che vede in scena Luca Argentero, Rocco PapaleoPaola Cortellesi e ancora Angela Finocchiaro e Ale & Franz.

Un boss in salotto narra la storia di Cristina (Paola Cortellesi) donna meridionale verace, trapiantata da diverso tempo in un piccolo centro del Nord con suo marito Michele (Luca Argentero) e i suoi due figli, ha trovato finalmente la sua collocazione, adattandosi agli usi e costumi del luogo, riuscendo così ad integrarsi perfettamente. Tuttavia questo equilibrio viene sconvolto quando Cristina viene convocata in Questura. Lì scopre che suo fratello Ciro (Rocco Papaleo) che non vede da 15 anni, è implicato in un processo di camorra. Il fratello ha chiesto di trascorrere gli arresti domiciliari a casa della sorella che accetta, suo malgrado, di ospitarlo. Da quel momento però la sua routine e quella della sua famiglia saranno stravolti letteralmente da questo uomo grezzo, pieno di tatuaggi e catene d’oro, dal linguaggio colorito e poco abituato alle buone maniere.

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Collaudato il genere, dopo il successo di botteghino con il remake Benvenuti al Sud e il sequel Benvenuti al Nord, il regista riprende la tematica della “territorialità” mettendo in scena una commedia familiare che oltre a far ridere, vuole anche far suscitare una riflessione sulla camorra, sull’imperfezione che caratterizza tutte le famiglie normali e lontane dall’immagine che tanti spot di prodotti alimentari e non continuano a profilarci e quindi sulla vita e sulla quotidianità.

Insomma, Miniero continua a sfruttare l’elemento di conflittualità che, con ogni probabilità e arricchito di tanti pregiudizi, continua a persistere tra i due poli dell’Italia. Tuttavia, il regista ha voluto precisare che questa volta il Nord e il Sud «sono solo di sfondo alla nuova commedia» sebbene si continua proprio a ridere sul conflitto tra Settentrione e Meridione ma «raccontandolo in un modo nuovo». Un altro tema affrontato è quello della camorra, infatti ha raccontato Miniero che Un boss in salotto è «un film per ridere anche sulla camorra ma soprattutto sui luoghi comuni. È la storia di due fratelli che si odiano ma sono costretti dallo Stato a convivere». Dunque, apriamo il nuovo anno con Un boss in salotto nei cinema.

 Di Maria Giorgia Vitale per Oggialcinema.net

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