Le opere religiose e mitologiche del catalogo Adelphi dovrebbero perciò essere viste come indicazione di un tracciato dove, in ogni direzione, ai libri presenti si accompagnano molti libri virtuali, come ombre amiche.
E vorrei aggiungere che un buon editore è anche quello nei cui libri queste ombre vengono naturalmente e irresistibilmente suscitate.
Ci fanno cenni da luoghi remoti, da spazi che sono tuttora immensi, in attesa di essere di nuovo evocate, nella forma usuale di pagine da leggere.
(Roberto Calasso, L'impronta dell'editore, Adelphi)