Un caleidoscopio di popoli ed ambienti:
il Camerun (Terza ed ultima parte)
Salve inguaribili viaggiatori,
continuo oggi la descrizione di quel caleidoscopio di popoli ed ambienti che è il Camerun.
Chi si fosse perso la prima parte, basta che clicchi su: Un caleidoscopio di popoli ed ambienti: il Camerun (Prima parte)Terza tappa: nel regno di Rey Bouba
Punto di partenza e arrivo: Garoua
Lunghezza: 425 km
L'ultima tappa parte dalla città di Garoua capoluogo della provincia del Nord senza nessuna attrattiva turistica, se si esclude il mercato dell'artigianato dove si potranno trovare oggetti di artigianato di discreta fattura.
La strada attraversa vari villaggi e corsi d'acqua che non presentano grossi problemi durante la stagione secca, ma che possono risultare ostacoli insormontabili durante la stagione delle piogge, nei mesi di luglio e agosto. Nella buona stagione, necessitano 3 - 4 ore di viaggio da Lagdo per raggiungere la cittadella di Rey Bouba, capitale dell'omonimo lamidato, rimasto in assoluto il regno più tradizionalista di tutto il Camerun.
Fondato all'inizio dell'Ottocento da Bouba Ngjida, il lamidato di Rey Bouba è rimasto fino all'inizio del XXI secolo fermo ad una sorta di medioevo feudale, con molti sudditi che ricoprivano il ruolo di schiavi ed eunuchi atti a sorvegliare il numeroso harem del palazzo. Il lamido aveva diritto di vita o di morte sui propri sudditi e, sebbene i casi di crimini gravi venivano giudicati dalla giustizia carnerunense, tutto il resto era controllato e giudicato dal lamido.
Una decina d'anni fa, la morte dell'anziano lamido (noto per le sue 50 mogli e le sue centinaia di schiavi) portò all'incoronazione del giovane primogenito, ansioso di modernizzare la struttura politico - organizzativa del regno. Questo comportò una serie di malumori all'interno della Fada, il consiglio degli anziani, che mal digerivano le innovazione in senso democratico che riducevano il loro potere, oltre ad un’atavica diffidenza di molti africani verso tutto ciò che tende a rompere con la tradizione degli antenati.
Il giovane lamido morì misteriosamente dopo un paio d’anni di regno.
Le voci popolari sui motivi della sua morte si sprecarono. Gli succedette il fratello minore Abdoulaye Aboubakary, che sta tentando una timida modernizzazione della società, cercando di non entrare in contrasto con gli anziani.
Il palazzo del Lamido (XIX sec) fatto di grandi mura di fango è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO ed è centro di tutta la vita della città. (foto a destra)
Occupa una superficie di 5 ettari ed al suo interno è una vera e propria cittadella dove vivono, oltre al mamido, le sue mogli, i notabili più importanti, i servitori e vi si svolgono svariate attività artigianali.
Ogni mattina all’alba i dignitari escono dal palazzo e annunciano l’inizio della giornata. Poi durante tutto l’arco del giorno è un continuo via vai di gente che chiede udienza al lamido.
Spesso i griot di corte si recano sulla piazza a cantarne le lodi, mentre tutti i sudditi si tolgono le scarpe passando davanti all’ingresso del palazzo. I turisti come tutti i sudditi possono chiedere udienza al lamido, e se sono fortunati lo possono ammirare seduto nel trono subito dopo l'ingresso.
È questa l'unica stanza in cui gli stranieri sono ammessi. Tutto il resto è off limits a chiunque non faccia parte dei nobili o della servitù di palazzo.
Particolarmente affascinante è trovarsi a Rey Bouba in occasione delle grandi feste del calendario musulmano, come la fine del Ramadan o la festa di Tabaski, 70 giorni dopo. In queste occasioni si può assistere alle parate dei cavalieri e vedere tutto il popolo riunito sulla piazza del palazzo prodigarsi in lodi al sovrano tra canti e danze.
A pochi km da Rey Bouba si può visitare il precedente palazzo, in rovina, di Rey Manga, che fu realizzato dal fondatore del regno Bouba Ngjidda all'inizio del XIX secolo. Il vecchio palazzo, immerso nel verde, è del tutto simile all'attuale, fatto salvo per lo stato di conservazione.
Le mura in buona parte in rovina ed un'unica guardia in uniforme a vegliare gli spiriti degli antenati che vi abitano emanano il fascino dei luoghi antichi carichi di storia. Si riparte da Rey Bouba lungo la pista per Tcholliré e alcuni km prima di raggiungere la cittadina si svolta a destra verso il Parco Nazionale de la Bonoué. (foto sopra)
Attraversato il parco, si raggiunge la strada nazionale dove si gira a destra, per percorrere il centinaio di Km che ci separano dalla nostra meta: Garoua
Informazioni a margine:
Nel nostro itinerario attraversiamo due dei nove parchi nazionali camerunensi (Web: www.cameroun-infotourisme.com/parcs-nationaux).
Nell’estremo nord del Paese il Parco Nazionale di Waza, nella sua parte occidentale e occupato da foreste non particolarmente fitte e savane arbustive, dove predominano le acacie, mentre nella parte orientale da una pianura erbosa.
All'interno del parco vi sono 500 km di piste percorribili durante la stagione secca e, soprattutto in prossimità delle pozze dàcqua, è facile avvistare grandi branchi di elefanti e giraffe, oltre a svariate specie di antilopi, gazzelle, struzzi e babbuini mentre più rari sono i leoni. n parcoinoltre ospita 379 specie di uccelli, tra nidificanti e migratori.
Il Parco Nazionale de la Benoué, sorto attorno all’omonimo fiume nel nord est del Camerun, si estende per 180.000 ettari. È stato creato nel 1968 e ospita la rara antilope di Derby, la più grande antilope africana. Lungo il fiume si possono osservare coccodrilli e ippopotami. Sono inoltre frequenti gli incontri con antilopi, babbuini, facoceri, bufali. Anche i birdwatcher non rimarranno delusi, con il turaco viola, vari uccelli acquatici e il raro "guardiano dei coccodrilli".
Per maggiori informazioni contattate il parco tramite email: ndiiddaandr@yahoo.fr
Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it
SCHEDA TECNICA CAMERUN
Per ulteriori informazioni:
Ambasciata del Camerun in Italia,
via Siracusa 88, Roma, tel. 06.44291285,
Email: info@cameroonembassy.it
Siti Web:
Ente del turismo del Camerun: www.cameroun-infotourisme.com (in lingua inglese e francese)
Ambasciata del Camerun in Italia: www.cameroonembassy.it
Come si raggiunge:
In aereo:
Sono molti i voli aerei che collegano l’Europa con il Camerun e se siete degli inguaribili viaggiatori fortunati, potete trovare dei voli a basso costo a prezzi molto interessanti.
In treno:
L'unico collegamento ferroviario internazionale è con la Repubblica Centroafricana (Belabo, 200 km a nord-est di Yaoundé).
Ambasciata:
Ambasciata italiana in Camerun
Quartiere Bastos
B.P. 827 Yaoundé
Tel.: +237 22203376 / 22212198 - Fax: +237 22215250
email: ambasciata.yaounde@esteri.it
Web: www.ambyaounde.esteri.it
Consolato Onorario a Douala (Camerun)
1440, AVENUE DU DOCTEUR JAMOT – AKWA - DOUALA
Tel. 00237 3342 50 27 / Fax. 00237.3342 97 81
e-mail: consolato.douala@email.it
Documenti:
Ai cittadini italiani serve il passaporto con sei mesi di validità e visto turistico da richiedere all'Ambasciata del Camerun a Roma.
Per maggiori informazioni sui tempi, costi e procedure di rilascio dei visti contattate:
Ambasciata del Camerun in Italia:
Via Siracusa, 4/6
00161 Roma - Italia
Tel: +39 06 44291285 - Fax: +39 06 44291323
Email: info@cameroonembassy.it
Web: www.cameroonembassy.it
Fuso orario:
Il Camerun ha lo stesso fuso orario dell'Italia, con un'ora in meno quando da noi è in vigore l’ora legale.
Voltaggio energia elettrica: 220 V (50 Hz)
Valuta: In Camerun la moneta è il franco CFA dell'Africa Centrale. Il suo cambio è fisso con l'euro.
1 euro equivale a 655 CFA
Vaccinazioni obbligatorie: febbre gialla.
Vaccinazioni consigliate: difterite e tetano, epatite virale A, epatite virale B, febbre tifoide, meningite meningococcica, rabbia, poliomielite.
Periodo consigliato: inverno primavera autunno.