Un Canto di Natale

Da Atlantidekids @Atlantidekids

Canto di Natale, Roberto Innocenti – La Margherita edizioni

A vederli così, per strada, seduti direttamente sulla neve, cenciosi, laceri, soffocati da muri grigi di mattoni che incombono piuttosto che dar riparo, li si penserebbe senza speranza, senza grandi speranze, questi mendicanti. A vederli sorridere nonostante il freddo, nonostante gli scialli leggeri, le striminzite giacchette, li si penserebbe in attesa, lieti, ciononostante.

Canto di Natale, Roberto Innocenti – La Margherita edizioni

Ma in attesa di cosa? Qual è la ragione di questa luce morbida e ambrata che tutto tocca e investe? Che non si sofferma sui capi sanguinanti delle oche appena sgozzate, sugli sguardi afflitti e pensosi dei bambini alla finestra, sui poveri stracci stesi al gelo, ma indugia piuttosto sugli occhi di un bimbo che sta relegato in un angolo in basso, di una delle tavole più intense e ricche realizzate da Roberto Innocenti per il Canto di Natale dickensiano? Gli occhi di quel bimbo, mani giunte delicatamente sul grembo, bocca serrata, parlano proprio con noi che leggiamo e restano indifferenti alla perplessità del gruppo di persone appena investite dalla neve spalata dal tetto: non ragionar di loro, interessati a me; sono iperrealistici, sono struggenti. Richiedono attenzione esclusiva, e la ottengono, sebbene anch’essi ripongano la stessa domanda: cos’è che fa morbidi gli accidenti, sorridenti i volti?

Canto di Natale, Roberto Innocenti – La Margherita edizioni

Ma il Natale! O meglio, il suo canto; il canto dei giorni che lo precedono, l’attesa, la speranza che quelle ore possano essere davvero magiche, che davvero offrano l’occasione di piroettare sulla neve, senza cadute, senza pensieri. Di guarire, di mettere nello stomaco un boccone caldo, di diventare umani.

Canto di Natale, Roberto Innocenti – La Margherita edizioni

Lo sguardo dall’alto, la prospettiva forzata, l’anima nera come il carbone londinese di Ebenezer Scrooge, i vicoli stretti e soffocanti, i volti come gonfi, contusi o infossati e scarni, tutto si fa simbolico ed esasperato,  diventando spiriti, fantasmi di un Natale trascorso o che ancora deve arrivare e potrebbe essere occasione, svolta. Un cambiamento per Scrooge e per tutti coloro che, loro malgrado, gli gravitano attorno.

La narrazione si chiude con uno sguardo attraverso una finestra che dà sulla primavera, mentre tracce vivide dell’inverno e del Natale ormai passato restano a tenere il segno di quello che è stato.

Titolo: Un canto di Natale
Autore: Charles Dickens, Roberto Innocenti
Editore: La margherita Edizioni
Dati: 2014, 159 pp., 29,00 €

Un canto di Natale


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