Un quadernetto che sfida l’immediatezza e il bruciarsi veloce dei social (è lì, ormai, che raccontiamo le nostre vacanze) e al posto della condivisione ci propone l’annotazione: pensieri, spunti, schizzi, tutto quello che ci serve a mettere il viaggio nero su bianco.
L’introduzione di Giuseppe Cederna
“E’ il mio taccuino. La mia riserva di storie in attesa di risvegliarsi e riportarmi dall’altra parte del mondo, in un altro quartiere della mia città, in un altro tempo della mia vita… Ti basta aprirlo e lui parla: odori fulminanti, sapori dimenticati, foglie secche, pallidi fiori trasparenti come ostie, vecchie ricevute, biglietti da visita, notti sotto le stelle e attese. Le attese soprattutto”
E’ Giuseppe Cederna – attore, scrittore e soprattutto grande viaggiatore – che così descrive il suo personale e profondo rapporto con i taccuini nell’introduzione a Eco di Viaggio. E anche le pagine successive ospitano brevi citazioni di scrittori e viaggiatori, da Bruce Chatwin al nostro Paolo Rumiz, e poi Robert Louis Stevenson, Luis Sepulveda, Tiziano Terzani, Herman Hesse e altri.
Giusto per dare un indirizzo al moderno voyageur il taccuino è suddiviso in sezioni, che noi dedicheremo di volta in volta a persone, luoghi, sapori, idee. E, in fondo, pagine dedicate all’ambiente, con spazi bianchi da riempire con idee curiose sull’ecologia, perchè no, annotando le buone pratiche che – si spera – avvisteremo intorno a noi in vacanza.
Tutto qui? Non solo. Poichè serviva evidentemente ingolosire anche con qualcosa di più, c’è anche un concorso estivo che mette insieme il taccuino e le foto che scatteremo. Se vi interessa, il sito di Comieco spiega tutto. Però stavolta per vincere dovremo sfoderare le nostre migliori capacità social (in breve, vince la foto con più like), non basterà lo spirito retrò.