"un cielo che si appoggia sul mare e tu impari chi sei
come un giocoliere spendi tutto il tempo a cercare il senso gravitazionale che non c'è ......siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare il senso gravitazionale che non c'è..."
Correva l'anno 2000 e Samuele Bersani cantava queste parole e iniziava la mia storia d'amore per la sua musica. In un afoso pomeriggio estivo comprai il primo cd e da là il secondo, terzo... e i vari concerti. L'ultimo l'8 Marzo, in un piccolo e delizioso teatro di Macerata. Mi ci sono ritrovata da subito nelle sue canzoni e nel suo essere così figlio unico. A questa canzone sono particolarmente legata, quella con cui l'ho conosciuto (ok, tutti ricordano "Chicco e Spillo" e il suo maglione a Non è la Rai ma di cose ne sono cambiate da quei tempi....). In realtà, la sua prima canzone di cui conservo un ricordo prezioso è "Canzone" ma non sapevo ancora che dietro alla voce di Lucio Dalla ci fossero le sue parole. Perché vi parlo di questo? Perché in questo periodo mi sento proprio come il giocoliere del "Pescatore di asterischi" che cerca di trovare un senso, un equilibrio, che infondo.... non c'è. Forse devo semplicemente abbandonare questa ricerca e lasciarmi travolgere dal flusso delle cose. Abbracciare quelle buone e disfarmi di ciò che non sento più mie. Come un'esigenza. Nella vita come nella piccola parentesi del mio armadio. Tra fantasie e colori in cui non mi riconosco più e punti fermi come le righe.
Per questo lunedì, bastano una fedele marinière e un cielo che si appoggia sul mare.
Buon inizio di settimana!