Un colpo di cannone ti sveglia, ti guardi attorno ancora intorpidita dal lungo sonno e non sai, non ti rendi conto. Non te ne capaciti perché non viene da fuori questo rumore, ma è uno scoppio nella tua testa. Ti sollevi stupefatta e ad occhi sbarrati cerchi di capire. Avevi pianto, ieri sera, avevi le lacrime viscose, ancora appiccicate alle guance, poi sfinita, ti eri addormenta sui tuoi pensieri. E poi questo, questo rumore assordante, come a decretare l'inizio di qualcosa, una sveglia solenne, una parata di idee che si riorganizzano dentro di te. Un colpo assurdo, pensi, una deflagrazione, ma niente ti faceva più sorridere da tanto tempo. Una scossa improvvisa. E sorridi. Hai la mente lucida come non mai e cerchi di rammentare il perché delle tue lacrime. Pensi a lui, alla sua voce, alle sue mani, al suo respiro su di te. E poi fai una scoperta che ha dell'incredibile, lui non c'è più, se n'è andato in silenzio una mattina di maggio, senza una parola, senza un addio, senza lasciarti modo di capire. Un colpo di cannone su questi pensieri che ti hanno straziato per mesi e che ora ritrovi a malapena tra le macerie lasciate dal colpo che ancora rimbomba nella tua testa. Un colpo di cannone, un impatto sicuro, un taglio drastico, una cosa che succede a pochi, come a pochi succede di piangere un amore mai nato. Ti senti libera, come tutte le persone che sanno dimenticare. Ti senti di nuovo te stessa pronta ad un amore o forse ce l'hai già accanto e che ha provato, ultima speranza, a scuoterti. E ti riaddormenti serena, piena di quel rumore che solo ora hai capito cos'è.
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