Si rompe il silenzio di Salvatore Parolisi; “Processatemi”. A renderlo è il legale Nicodemo Gentile, a cui il caporalmaggiore ha espresso il desiderio di voler andare dritto al processo. Così dichiara l’avvocato Gentile:”E’ molto determinato sulla sua posizione processuale ed e’ forte emotivamente. E’ motivato a combattere la battaglia legale per dimostrare la sua innocenza ma quando si parla della figlia viene sopraffatto dalla sconforto. Vuole vederla, ha bisogno di vederla. Mi ha ripetuto durante il colloquio di volere il processo”. Da quel che si legge sembra che ci sia una sorta di complotto contro Parolisi. Per l’avvocato Gentile è molto strano che anche la procura di Teramo continua ad ascoltare sempre le stesse persone che così dichiara: “ Salvatore si domanda a questo punto perche’ non si stiano facendo indagini a 360 gradi. E’ amareggiato dal fatto che vengono fuori nuove prove che non sono a suo carico e che quindi esiste qualcosa di alternativo che non si vuole seguire”. Secondo Parolisi, il pericolo di inquinamento delle prove che e’ alla base della sua detenzione, non ci sarebbe perche’ le indagini, a suo parere, sono concluse e non danno alcuno slancio nuovo all’inchiesta. “Non c’e’ stato alcun elemento nuovo a carico del nostro assistito – dice Gentile che con Valter Biscotti difende il sottufficiale della caserma di Ascoli Piceno – nemmeno tra i 250 reperti al vaglio del Ris di Roma. E’ stucchevole per Salvatore ascoltare il solito valzer sulla relazione con Ludovica perche’ altro non esiste su di lui”.
Quanto all’appuntamento con la Cassazione previsto per il 28 novembre, giorno in cui si sapra’ se Salvatore tornera’ libero, Gentile aggiunge: “siamo avvocati con i piedi per terra ed accetteremo qualsiasi esito derivi dal giudizio della Suprema Corte. Puntiamo la nostra difesa su obiezioni tecniche non elemosiniamo giustizia”. Quanto allo stato economico, Parolisi ha subito la decurtazione dello stipendio “ma – spiega infine Gentile – ha una famiglia che lo sostiene e lo aiuta”.