Uno compra quello che viene considerato il quotidiano più autorevole della penisola e si trova, oggi, in prima pagina, proprio sotto il titolo principale - che veramente è messo di proposito in una posizione secondaria -, una foto, anzi: delle foto segnaletiche che, di primo acchito, uno crede siano riferite all'argomento principe del giorno; e invece no.Un articolo di Guido Olimpo (esperto del Corsera sul terrorismo internazionale) ci informa che dei criminali internazionali sono stati arrestati per... essersi rifiutati di mettere il catarifrangente ai loro calessi.Sono notizie queste. Di riequilibrio, di moderazione. Tanto per dare risalto internazionale a un organo di stampa che viene sicuramente nominato nelle rassegna stampa di tutto il mondo. Come a dire: “Vedete, qui in Italia, non siamo provinciali; prestiamo un occhio anche a temi di carattere rilevante le sorti dell'umanità”. A De Bortoli tutta la nostra stima va, quindi. Va. E non resta. Lo trapassa con tutta una serie d'improperi irriferibili. Ci spiace.E il Battista Pierluigi? Ah, che goduria oggi. Se non lo avete fatto, fatelo ora: leggetelo, così, per sentirvi pienamente soddisfatti da un punto di vista della ragionevolezza. Ne isolo un passaggio:
L'opinione pubblica del centrodestra non ha torto quando sente un eccesso persecutorio, il modo accanito con cui una magistratura ossessionata dalla figura di Berlusconi sogna una spallata politica che si fa forte di una montagna di oltre centomila intercettazioni (un'enormità) per minare la stessa reputazione politica e personale del premier, prima ancora che la verità giudiziaria sia accertata.Magistratura ossessionata che sogna una spallata prima ancora che la verità sia accertata. Ah! E ancora: ah! Sembra di leggere Tropico del Cancro. Henry Miller al Battista gli fa una pippa. Era dai tempi di Opus Pistorum che non avevo un'erezione durante una lettura. Quando ha scritto: «un'enormità» ho dovuto aprire la finestra e guardare la migrazione delle rondini. Sempre uccelli che volano. In alto però, non rasoterra, come il Battista, col suo terzismo, col suo cerchiobottismo, con la sua ostinata ricerca di una ragionevolezza schifa, della tiepidità dei toni, del suo parlare senza saper dire un sì o un no, nella sua incapacità di decidersi e distinguere.
Gentile Battista, mi permetta: «Quando è merda è merda, non ha importanza la specificazione». Ascolti, la prego. Fino in fondo.