Che Saakashvili fosse un autentico balordo, un avventurista guerrafondaio, manovrato da oltre Atlantico come un burattino, lo si sapeva sin dai tempi del conflitto in Ossezia del sud del 2008. In quell’occasione Saakashvili, approfittando delle Olimpiadi di Pechino, invase l’Ossezia provocando la morte di 1700 civili e di 21 soldati russi, lì dislocati come forza d’interposizione. Ma la risposta di Putin non si fece attendere e in pochi giorni “l’armata russa” arrivò alle porte della capitale georgiana, ritirandosi solo quando fu chiaro che il Governo si sarebbe arreso senza condizioni. Di quell’evento ci resta oggi l’istantanea di Saakashvili che mastica nervosamente la sua cravatta. Quel fermo immagine di un uomo senza fegato, scaricato dai suoi stessi alleati americani, doveva restare l’epilogo ingloriso della sua carriera ed, invece, ci ritroviamo, questo lestofante coi galloni dell’imbecille, in un ruolo di primo piano nell’Ucraina filo-europea e filo-americana. Tutto ciò è un fatto normale solo in un paese anormale che sta smarrendo la sua identità ed il suo orgoglio. Dopo i ministri americani, lituani e ancora georgiani ecco arrivare il latitante transcaucasico che, fino a qualche tempo fa, era riparato in America, terra di tutte le canaglie espatriate, all’Università di Tufts nel Massachusetts. Tutti casi strani rispetto ai quali l’UE chiude gli occhi per non doversi smentire sulla menzogna dell’occupazione russa dell’Ucraina. Chissà come mai i russi invadono e gli ucraini parlano sempre più americano. L’Ucraina è stata trasformata in una terra di canaglie da Obama, tanto che sembra di essere ritornati nella Cuba di Fulgencio Batista, dove non mancano mai le puttane e i puttani disposti a vendersi per poche grivne svalutate. Occorre tenere conto, inoltre, che la regione di Odessa confina con la Transnistria, enclave indipendente del territorio moldavo, sul quale pesano le rivendicazioni nazionalistiche di Chișinău e di Bucarest. Secondo fonti riservate, proprio quest’’ultima starebbe mettendo a punto un piano di destabilizzazione di Tiraspol in collaborazione con moldavi e ucraini. Ricordiamo che la Transnistria si trova, di fatto, sotto tutela russa dagli inizi degli anni ’90. L’Europa sta diventando una polveriera a causa delle ingerenze statunitensi, con Bruxelles che lascia fare per mancanza di coraggio. Il prossimo medio-oriente saremo noi e ne pagheremo il prezzo con instabilità diffusa, guerre, ammazzamenti e lacerazioni di ogni tipo.
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