Un Design Biodegradabile

Creato il 23 ottobre 2010 da Architettura Take Away


Un Design Biodegradabile? Sì, ovvero oggetti che decomponendosi possono tranquillamente essere assorbiti dall'ecosistema.
Un oggetto è biodegradabile se esistono batteri che possono attaccarlo, stimolando il processo di decomposizione ed estraendo da esso gli enzimi necessari allo scopo.
Attualmente si sta cercando sempre più di sostituire la plastica con materiali biodegradabili.
Ecco alcuni esempi di designer che si stanno proponendo in questo ambito.

Questi recipienti insoliti sono stati creati dalla designer olandese Geke Wouters, che ha avuto l'idea di utilizzare delle verdure essiccate per realizzare piatti, ciotole e bicchieri.
Le verdure una volta essiccate sono pressate per essere convertite in strati sottili che la designer modellerà creando vari oggetti.
Essendo puramente naturali hanno però l'inconveniente di deteriorarsi, non per questo però non si possono utilizzare al posto di tanti piatti e bicchieri di carta non riciclabili.

Le Borse Kusha dell'azienda Kanazu Sen-i sono state realizzate con materiali vegetali, e quindi completamente biodegradabili, come fibre di mais e fili di cotone naturale. Possono essere stropicciate ed accartocciate per essere riposte anche in armadi con poco spazio.
Il set "Aperitivo Bio" di Pandora design è stato creato con Mater-Bi, un composto ricavato dal mais.
Completamente biodegradabile, e con una realizzazione artigianale, il set è composto da 4 bicchieri Sunglass, forchettine Moscardino, piattini Tapas e stuzzicadenti 2Spin.
I designer Daniel Fintzi, Matteo Ragni e Giulio Iacchetti ne sono stati gli ideatori nell'ambito dell'iniziativa che Yooxygen ha indetto nel 2009 durante l'Earth Day.

Persino i cellulari possono essere biodegradabili, ci ha pensato la Samsung, con "Reclam", realizzato con bio-plastiche e materiali riciclati, ottenuti dai polimeri del mais.
Anche il packaging è biodegradabile, fatto con cartone riciclato ed inchiostri a base di soia.
Originali e biodegradabili sono anche questi piatti e stoviglie del designer giapponese Nobuhiko Arika, del tutto commestibili perché fatti con un impasto di biscotti. Un'idea appetibile con un solo inconveniente, il fatto che non si possono utilizzare con zuppe e brodi caldi.

Il set da party della designer Wasara, è un set elegante e leggero che può sostituire i classici piatti di plastica. Realizzati in polpa di canna da zucchero e bambù sono assolutamente biodegradabili.
Ed infine il cestino di carta Fabriano. Un concetto semplicissimo ma efficace, il cestino di carta contiene anche la carta da buttar via. In questa maniera il cestino diventa un saccheto da gettar via, riciclandolo con la carta stessa al suo interno.

Sono in tanti i designer che negli ultimi anni stanno proponendo sempre più oggetti fatti con materiali biodegradabili, e sempre più si stanno studiando gli scarti di fibre vegetali per ridurre l'impatto dell'inquinamento sull'ecosistema e sostituire i materiali classici con materiali eco-friendly.
Tutto ciò ha un solo svantaggio: i prezzi di produzione. La maggior parte di questi oggetti ha per il momento un costo notevole, ci auguriamo quindi una maggiore sensibilizzazione da parte delle aziende per la produzione di queste materie prime.

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