"Ooooh anvedi! Ciao Dario come va?""Bene e te?" "Massì ci sto dentro dai. E' parecchio che non ti sento, che stai a fa?""Ma niente, solita routine, solito tram tra, soliti cazzi, insomma niente di nuovo. Te novità?""Nulla, a parte che finalmente sto colmando le mie lacune riguardo al Sandman di Gaiman, poi tutto come da copione, io lavoro e la moglie spende.""Lascia sta!" "Hum e che te stai a lègge sto periodo?""Ecco apposta ti scrivo, ti ho mandato un commento sul mensile Marvel Now Devil e i Cavalieri Marvel, che ne dici?""Dico che culo, del Marvel Now, nel blog, non ne stiamo parlando proprio!" [Risate]"...Quindi che si fà? La posti?""E certo lo sai che amo i differenti punti di vista, poi parli pure male dei Thunderbolts che invece a me piacevano! Ma d'altronde questa è Fumettopenia: sono tutte variabili, l'unica costante è che ci piacciono i fumetti."
Non tutte le serie americane sono state interessate da questo rilancio in grande stile, diamo un'occhiata a cosa è successo da noi a qualcuna delle testate Marvel targate Panini Comics. In questa prima chiacchierata prendiamo in esame la serie Devil e i Cavalieri Marvel.
La portata principale è offerta dalla nuova serie di Daredevil della quale in Italia siamo poco oltre il ventesimo numero. Essendo stata rilanciata in grande stile da Mark Waid, Paolo Rivera e Marcos Martin poco più di due anni fa, alla Marvel si è deciso che Daredevil non sarebbe stata inserita nell'iniziativa Marvel Now. Visto l'ottimo successo riscosso oltreoceano dalla serie vincitrice di diversi premi Eisner, sarebbe stato controproducente lasciare la strada vecchia (relativamente) per quella nuova.
Daredevil è effettivamente una gran bella serie. Probabilmente dopo anni di toni cupi offertici da gente del calibro di Bendis e Brubaker era ora di dare una svolta al personaggio, un cambiamento di toni che perdura tuttora a distanza di un paio d'anni dal rilancio.
L'idea di Waid è semplice ma funzionale: ridare a Daredevil il suo significato originario, qualcosa che suona simile alla parola scavezzacollo. Dopo anni di tragedie e brutture Matt Murdock si fà un esame di coscienza e decide che basta, non vuole più vivere nel dolore, è ora di riportare in vita il Devil solare di tanti racconti del passato, epoca pre-Miller per intenderci meglio. Cambia lo stile di disegno che diventa più aperto, più arioso, fantasioso quanto possibile nello storytelling, capace di trasmettere quella sensazione di leggerezza voluta da Waid creando sequenze ben congeniate e trovate visive azzeccate. Entrambi i disegnatori della prima ora (Rivera e Martin) realizzano a mio avviso un lavoro coi fiocchi mentre il tono generale passa dal vecchio hard-boiled delle gestioni precedenti a un impianto più classicamente supereroico/action. Waid è sicuramente in grado di scrivere delle buone storie, inserisce nuovi comprimari come il bel procuratore distrettuale Kirsten McDuffie, donna affascinante che nutre forti sospetti sulla vera identità di Devil (che ormai conosce chiunque), valorizza nella giusta maniera i vecchi come Foggy Nelson e mescola un po' le carte in alcune interessanti sottotrame.
Ora, in pieno Marvel Now, a che punto è Daredevil?
Tutto bene quindi? Tutto bene, tutto bene però... però questo non è il mio Devil. Certo è una bella serie, ben scritta e curata da artisti talentuosi ma molto molto diversi dai Maleev e dai Lark ai quali tanto mi ero affezionato. Oggettivamente un bel lavoro, soggettivamente... beh, io ho mollato (Anzi, per chi fosse interessato la serie è in vendita). Semplicemente un ottimo Devil rivolto però a qualcun'altro.
Il resto della testata da cosa è occupato? Lasciando da parte il passato, dall'avvento del Marvel Now i serial comprimari sono Punisher War Zone e Thunderbolts.
Dario Lopez