Con questo suggestivo dipinto del 1961, appartenente al Comune di Fidenza, il pittore Amos Nattini (1894-1985) immagina idealmente l’antica chiesa di San Giovanni, allorché il 30 giugno 1195 accolse i rettori della Lega lombarda, riuniti a Borgo San Donnino per confermare il giuramento di fedeltà ai patti di Costanza. L’avvenimento, impropriamente riferito dagli storici locali come il secondo giuramento di Pontida ( da cui la dedicazione dell’omonima piazza), è ricostruito dal celebre battaglista e illustratore della Divina Commedia con ricchezza di particolari. Vediamo così i vessilliferi con le variopinte insegne dei comuni, i cavalieri con le lance e i loro focosi destrieri, il popolo minuto e, sullo sfondo, la chiesa di San Giovanni pensata col tetto a capanna, il campanile e la facciata ornata di bifore, archetti pensili e protiro, secondo gli schemi propri del romanico lombardo. Solo alcune case sparse, poco più che capanne, completano questa fantastica rappresentazione del medioevo fidentino, pubblicata da M. Bonatti Bacchini insieme al suo pendant raffigurante il passaggio da Borgo di Federico II dopo la sconfitta di Vittoria: probabilmente due bozzetti preparatori per un’opera di più ampio respiro, mai realizzata.
Sulle lontane origini della chiesa di San Giovanni, andata completamente distrutta nel corso del XIX secolo, fanno luce gli studi recenti di Umberto Primo Censi e Gianandrea Allegri (“Notte e alba di una Cattedrale”, 2012) che la collocano tra le chiese di ascendenza pallaviciniana, insieme a San Pietro (l’attuale parrocchiale) e a San Dalmazio (scomparsa nel sec. XVI). Di essa già si parla nell’atto di fondazione dell’abbazia di Castione (1033) ma la sua plurisecolare vicenda è legata soprattutto all’annesso monastero benedettino, fondato intorno al 1126 da Oberto Pallavicino e di cui fu prima badessa la figlia Martina. Sorto nei pressi del nucleo altomedievale (“ iuxta castrum”), e solo successivamente inglobato all’interno delle mura della città, il complesso monastico ( dedicato in realtà ai due Giovanni, il Battista e l’evangelista) si estendeva su gran parte dell’area che coincide attualmente con le piazze Verdi e Matteotti. La sua importanza è testimoniata da alcuni documenti del XII secolo, tra cui una pergamena del 1179, dalla quale si deduce che al suo interno vi era stato provvisoriamente custodito il corpo di San Donnino mentre fervevano i lavori di rifacimento della chiesa del santo patrono: “…monasterium sancti Johannis de Burgo, ubi corpus sancti Domnini humatum quiescit…”. Per quanto riguarda la forma architettonica della chiesa, vagamente definita da Vincenzo Plateretti nel 1802 come “antica gotica e dunque imperfetta, e cattiva in tutto”, non possediamo testimonianze dirette. E’ possibile saperne qualcosa in più solo scorrendo le planimetrie ottocentesche, custodite presso l’Archivio di Stato di Parma e l’Archivio della Curia Vescovile di Fidenza.
La trasformazione ottocentesca dell’ex monastero pallaviciniano in caserma e in altri usi profani ( gli interventi riguardano anche l’ampio orto-giardino diventato sede del mercato del bestiame e poi parco pubblico) è documentata da numerose fotografie e cartoline d’epoca, mentre non conosciamo, o mancano del tutto, le immagini del chiostro medioevale: l’unica veduta rimasta riguarda purtroppo la sua demolizione avvenuta nel 1936 per far posto alla nascente Casa del Fascio. Si tratta ancora di un dipinto: un inedito quadretto ad olio del pittore fidentino Ettore Ponzi (1908-1992), che si sofferma sugli effetti distruttivi del piccone demolitore, quasi un anticipo delle struggenti immagini di rovine da lui dipinte negli anni del dopoguerra.
Prof. Guglielmo Ponzi
ILLUSTRAZIONI: 1) - Amos Nattini (Genova 1894-Collecchio 1985) “30 luglio 1195 in Borgo San Donnino la seconda Pontida. Olio su tavola , 33x90. Fidenza – Palazzo Municipale. 2) - Angelo Riccardi (Borgo San Donnino (sec. XIX) Rilievo planimetrico della chiesa e di una parte del monastero benedettino di S. Giovanni Battista e Evangelista. Fidenza – Archivio Curia Vescovile 3) - Ettore Ponzi (Fidenza 1908-1992) Senza titolo (demolizione del monastero di San Giovanni) Olio su cartone 20x30. Fidenza-Collezione privata.
Articolo pubblicato dal settimanale diocesano di Fidenza "il Risveglio" venerdì, 24 maggio 2013