Un doppio Frankenstein e i vampiri della Hammer in dvd per Sinister

Creato il 02 febbraio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Soltanto la scorsa settimana abbiamo avuto modo di parlare, all’interno di questa rubrica, della inglese Hammer Film Productions, grazie all’uscita su supporto dvd italiano dell’avventuroso Gli spettri del capitano Clegg (1962) di Peter Graham Scott e del thriller in bianco e nero Il rifugio dei dannati (1963) di Freddie Francis.

Titoli distribuiti dall’attivissima Sinister Film, la quale ci consente di tornare nuovamente a occuparci della casa di produzione di William Hammer ed Enrique Carreras lanciando su disco proprio la splendida pellicola che non solo segnò il suo ingresso in ambito horror, ma determinò anche la nascita del gotico inglese su celluloide: La maschera di Frankenstein (1957) di Terence Fisher.

Con presentazione di Luigi Cozzi, trailer e l’interessante speciale di venticinque minuti The world of Hammer: The curse of Frankenstein quali contenuti extra, oltretutto, il primo film dell’orrore a colori, uno dei cui primati è rappresentato anche dal merito di aver trasformato in due grandi divi del genere il Peter Cushing proveniente dalla tv e l’allora sconosciuto Christopher Lee, qui rispettivamente nei panni del Barone Victor Frankenstein e della sua pericolosa creatura realizzata con parti di cadaveri.

Un Barone Victor Frankenstein freddo e calcolatore, in procinto di essere giustiziato e dalla cui confessione a un prete, appunto, apprendiamo l’intera, macabra vicenda, non priva di liquido rosso gocciolante e principalmente costruita sulla progressiva realizzazione del mostro.

Vicenda che riscosse notevole successo e cui fece seguito La vendetta di Frankenstein (1958), anch’esso diretto da Fisher e con Cushing nel ruolo del barone, sfuggito alla ghigliottina grazie all’aiuto di un individuo deforme al quale ha promesso un nuovo corpo.

Un secondo capitolo che, con il ricattatore Hans Kleve alias Francis Mathhews destinato a diventare assistente del protagonista, è sempre Sinister a diffondere nel mercato dell’home video digitale corredato di trailer e galleria fotografica nella sezione riservata ai contenuti speciali, consentendo di riscoprire una atipica rilettura della storia inventata da Mary Shelley.

Perché, mentre il dottore, sotto pseudonimo Stein, si trasferisce a Carlsbruck per intraprendere la professione medica e proseguire i suoi esperimenti volti al concepimento di un cervello artificiale, è una certa ambiguità presente sia nei contenuti che nei personaggi a conferire una certa impronta di modernità ad un insieme che sembra intenzionato a mettere in mostra le contraddizioni di uno scientismo ipertrofico… fino alla simbolica irruzione del mostro in una festa dell’alta società.

Ma, sempre a proposito di Hammer, Sinister arricchisce il proprio catalogo recuperando dal dimenticatoio anche due lungometraggi rientranti nel filone vampiristico: Il mistero del castello (1963) di Don Sharp e Le amanti di Dracula (1968) del succitato Francis, rispettivamente forniti di galleria fotografica e di trailer+galleria fotografica quali extra.

Il primo vede Edward de Souza e Jennifer Daniel impegnati a concedere anima e corpo ai coniugi inglesi Harcourt, i quali, in vacanza in Germania, attraversando in carrozza la Foresta Nera si trovano costretti a fermarsi in un piccolo paese per rifugiarsi nel misterioso castello di Ravna, ovvero Noel William, senza immaginare che questi, a capo di una setta di adepti al culto dei succhiasangue, abbia già messo gli occhi sulla donna.

Ed è la splendida fotografia a cura di Alan Hume ad accompagnare l’oltre ora e venti di visione, sufficientemente coinvolgente e, soprattutto, impreziosita da affascinanti immagini come quella dello spettacolare attacco nel corso dell’epilogo.

Il secondo, invece, altro non è che il terzo capitolo hammeriano della saga dedicata al conte inventato da Bram Stoker e cominciata tramite Dracula il vampiro (1958) e Dracula principe delle tenebre (1966), entrambi diretti da Fisher.

Infatti, quanto raccontato prosegue dopo la chiusura di quest’ultimo, con Dracula deceduto nel fiume ghiacciato ma pronto a tornare in vita nel momento in cui un tormentato parroco, convocato da un monsignore cattolico che ha praticato con successo un esorcismo al castello dell’uomo della notte, scivola accidentalmente versando del sangue che scorre fino al corpo del vampiro.

Vampiro incarnato in maniera eccezionale, come sempre, da Lee, e che, in cerca di vendetta nei confronti di coloro che hanno esorcizzato la propria dimora ponendovi davanti alla porta una grossa croce, prima fa cadere il parroco in suo potere, poi si mette sulle tracce del monsignore e di sua nipote Veronica, interpretata da Maria Mueller.

Man Mano che sono soprattutto le avvolgenti atmosfere ed il curatissimo aspetto visivo (del resto, il regista è stato prima di tutto un grandissimo direttore della fotografia) gli elementi dominanti di un tassello che, più dei precedenti, inscena l’essere dai lunghi canini quasi come una personificazione del demonio.

Francesco Lomuscio


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