Fulgor (****), di Buxton racconta il momento dello scroscio, la freschezza improvvisa e l’altrettanto improvvisa tensione, che solo dopo un po’ (sulla mia pelle, un’oretta) si addolcisce in un ambrato sollievo, quasi un abbraccio amichevole.
Roboris (*****), di Maurizio Cerizza, è la quiete dopo la tempesta, quando la sabbia diventa un’esplosione di colori e profumi. Sa di legno dolce, umido e di piante che odorano con tutta l’intensità possibile, perché la loro vita sarà breve. Il profumo di un uomo maturo, brillante e gentile, con cui mi piacerebbe passeggiare mano nella mano, nel deserto in fiore.