Un epitaffio in latino di Jung:

Creato il 21 maggio 2012 da Dino Licci

 "Orphanus sum, solus tamen ubique reperior, unus sum sed mihi contrarius, iuvenis et senex simul, nec patrem nec matrem novi, quia levandus sum e profundo ad instar piscis, seu delabor a coelo quasi calculus albus, nemoribus montibusque inerro, in penitissimo autem hominem delitesco, mortalis in unumquodque caput, non tamen tangor temporum mutatione."
Traduzione:"Sono orfano, solo, tuttavia mi si trova ovunque , sono uno ed anche il mio contrario, giovane e vecchio allo stesso tempo, non conosco né padre né madre, perché devo essere levato su dal profondo come se fossi un pesce, o perché cado dal cielo come un bianca pietra, per foreste e montagne mi aggiro, ma sono nascosto nell'interiorità dell'uomo, per tutti sono mortale , ma non vengo sfiorato dal trascorrere delle stagioni ."
Probabilmente Jung voleva parlarci dell’inconscio che è orfano e solo nel senso che nessuno conosce la sua origine pur facendo parte della totalità del creato, viene trovato ovunque perché l’inconscio e in ogni uomo ed è contrapposto alla sua parte cosciente ed è insieme giovane e vecchio per quella dicotomia che alberga nell’animo umano e che viene mediata dalla saggezza e dalla ragione. Inoltre è difficile prenderne coscienza perché si cela nei meandri più reconditi della nostra mente e ci deriva da un atto divino. Nascosto nell’uomo è mortale per il singolo individuo, ma è immortale per l’umanità considerata nel suo insieme.

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