Un eroe operaio e molto poco borghese

Creato il 30 marzo 2010 da Abbatangelo
E accaduto spesso,la dignità di una città,di una nazione è stata salvata da pochi,intelletuali,uomini speciali,gente di principi,tutta d'un pezzo,personalità sospese tra idealismo e umanesimo,veri eroi,eroi borghesi e stavolta abbiamo un eroe operaio,un lavoratore,un uomo d'azione, a salvare la dignità di una citta precipitata dalle sue amministrazioni nella più spregevole delle attitudini,la xenofobia,il razzismo,una città stravolta e irriconoscibile accoglierebbe oggi chi avesse la malaventura di ritornarvi sui passi della memoria.Basti pensare alle recenti iniziative del Comune di Milano,le incursioni pretestuose in Via Padova,agli Autobus che vanno a caccia di "portoghesi" e "clandestini" e li consegnano alla polizia e di li a poco all'espulsione,insomma Letizia Moratti la petro-sindaca e De Corato,due nomi che dicono tutto,la prima:una "fine" politica che se la dà da "cristicola caritatevole" disposta a tutto pur di soppraviversi,persino a rinnegare l'antifascismo del padre che a suo tempo fù internato in un campo di concentramento tedesco e ne usci per miracolo (...) e il secondo un nostalgico del ventennio rancoroso e odioso verso tutto quello che è giovane e deciso a smantellare ogni centro di aggregazione giovanile a Milano!
Tornando ad Enzo lui già sà cosa lo aspetta,una mitragliata di ispezioni,le visite zelanti dei tutori dell'ordine pubblico,controlli,raccolte di firme,pettegolezzi,accuse,lettere anonime...minaccie,un po di isteria schiumante rabbia,nulla di nuovo,tutto prevedibile insomma. 
Infine...è la "Padania Felix" una terra in cui torna possibile fare del bene,si un posto dove contrariamente ad altri luoghi si puo fare qualcosa di più che elargire la consueta monetina al tossico  che sosta all'ingresso del metro!
Grazie Enzo,quello che fai lo fai anche per noi.


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Enzo Colombara, cinquant'anni, separato, due figli, ha una grande officina meccanica in via Vigevano, a Milano, e quando smette di riparare auto, verso le sette di sera, l'officina diventa un centro d'accoglienza. C'è un camper in un angolo per i più freddolosi, ma anche un ufficio soppalcato che si trasforma in una camera più riservata. "Il posto è grande e perdo perfino io il conto di chi va e chi viene: tanti ragazzi eritrei stanno qui per qualche settimana, altri solo una notte in situazione di emergenza. In cambio mi tengono pulita l'officina, ma soprattutto è un piacere vedere i loro sorrisi"

Nienke Klunder performace antirazzista


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