Ascolto quello che dicono gli alberi, gli uccelli, le nuvole che passano, i sassi ,i ruscelli. Capisco anche i bambini quando dicono le cose che ad un orecchio maturo sembrano misteriose”
Da “ Un signore maturo con l’orecchio acerbo” -Rodari
Ecco cosa racconta a proposito Annabella:
“Tutto si fonda sul riconoscimento che un ambiente di apprendimento fertile e multisensoriale con forme, colori, superfici del mondo reale, sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambini.L’idea centrale è che esiste una configurazione basilare della vita comune a tutti i sistemi viventi, siano essi organismi viventi, ecosistemi, o sistemi sociali. La configurazione di base è quella di una rete. Esiste una ragnatela di relazioni tra tutti i componenti di un organismo vivente, così come esiste una rete di relazioni tra le piante, gli animali, i microrganismi o tra persone di una comunità umana.
Anche se in ogni sistema vivente possiamo distinguere delle parti, la natura del tutto è assai diversa dalla semplice somma delle sue parti. Questo significa per un bambino cominciare a pensare in termini di relazione, connessione, contesto. Si comincerà a spostare l’attenzione del bambino dagli oggetti alle relazioni.
Ogni cosa ha la sua stagione. Mentre alcune cose crescono, altre devono diminuire. Come la decomposizione delle foglie cadute l’anno scorso fornisce sostanze nutritive per la nuova crescita in primavera. L’ordine naturale di crescita e declino, nascita e morte ci aiuta a capire quanto siamo inglobati in questo ciclo naturale, in questa rete della vita. Nell’orto facciamo continuamente esperienza di crescita e sviluppo. Possiamo seguire lo sviluppo di una pianta dal seme, la crescita del gambo, delle foglie dei germogli, i fiori i frutti. E quando guardiamo l’interno di un frutto, vediamo che contiene in sé i nuovi semi e così ricomincia la vita. I bambini imparano che i loro lavoro cambia con la crescita della pianta, la spiegazione cambia con lo sviluppo e la maturazione dei bambini
Obiettivi dunque sono quelli di insegnare ai bambini che:
– un ecosistema non genera rifiuti, dato che gli scarti di una specie sono cibo di un’altra
– che la diversità garantisce la capacità di recupero
– che la vita non ha conquistato la terra con la lotta ma con la collaborazione, la formazione di reti.”
La luna al guinzaglio ha sede presso il Salone dei Rifiutati, Centro di Educazione Ambientale e alla sostenibilità, dove si organizzano anche aperitivi e buffet con cibo e verdure “sull’orlo di una crisi di scarto” per continuare a tessere anche a tavola la rete fatta di buone pratiche.
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