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L’estate, quando finisce, porta sempre qualcosa via con sé. Immagini, sensazioni, momenti, che nello splendore d’agosto sembravano sublimi, si perdono con il moto incessante delle onde.
L’intreccio magistralmente intessuto da Stefano Tummolini in Un’estate faricorda le migliori atmosfere de La donna in bianco di Wilkie Collins: nello stesso modo, l’autore sfrutta l’intrigante tecnica della confessione dei personaggi per costruire un racconto a più voci sugli aspetti ambigui della realtà, con il risultato di un romanzo appassionante e contemporaneo ambientato nella Roma di oggi, che rivela la freddezza e il disincanto delle nuove generazioni.
L’estate è giunta quasi alla fine, e un gruppo di ragazzi della Roma bene, giovani, belli e forse un po’ ingenui, vivono questi ultimi giorni cercando ogni occasione per potersi divertire. Tutto sembra splendido e perfetto, finché uno di loro non scompare misteriosamente nel nulla. Sembrerebbe che gli altri non sappiano niente, ed accusarli di questa sparizione è quasi assurdo. Ma, interrogati dalla polizia, ognuno dei ragazzi riporta la propria versione dei fatti, rivelando così la propria colpa e, inconsapevolmente, il proprio lato oscuro. Nel corso della deposizione, una alla volta cadono le maschere, e si delinea un quadro sempre più torbido: gelosie, seduzioni incrociate, egocentrismi e giochi di potere, spietate dinamiche di gruppo. Nessuno si salva.
Scrittore, traduttore e regista, Stefano Tummolini ha collaborato come sceneggiatore sia per il cinema che per la televisione, e ha tradotto i testi di grandi autori come Gore Vidal, Guillermo Arriaga e John Williams. Un altro pianeta, il suo primo lungometraggio, è stato presentato alla 65° Mostra del Cinema di Venezia e al Sundance Film Festival.
Un’estate fa, pubblicato da Fazi, sarà disponibile in libreria all’inizio di luglio, ad un prezzo di Euro 10.