Un cambio di programma.
Immettere una novità dirompente.
Ci pensavo ieri sera, tra vani tentativi di creare corrente in un appartamento mono esposto. Siamo tutti calati nella nostra routine: orari, gesti, riti, luoghi, visi, suoni, cibi, si susseguono tutti giorni, con poche varianti.
Da adulto è quasi inevitabile, da bambino è piuttosto rassicurante, ma è ora di dare una sheckerata.
Non so ancora se partiremo, nel senso di spostarci fisicamente da un posto all'altro, so di certo che tutto il mese di agosto non lavorerò, per cui sono già all'opera: la lista delle cose da fare con Cigolino.
Se andremo al mare qualche giorno sarà più semplice: cambiare panorama, profumi e luci è già una gran novità di per sè. Un'esperienza senz'altro più vissuta rispetto allo scorso anno, che aveva 5 mesi, con sabbia in abbondanza a disposizione per gli eterni travasi e acqua infinita.
Se invece non ci muoveremo, vorrei riuscire a organizzare piccoli viaggi per Cigolino: la piscina all'aperto vicino a casa; i laghi a pochi km; sentieri di collina; sentire il profumo di fiori diversi; andare per fattorie a vedere gli animali; assaggiare nuovi cibi; toccare nuove cose.
Alla parola stimolare, trovo, si appendono spesso aspettative eccessive. Allo stimolare artificiale, dico.
Trovo sia molto più istruttivo vivere, nel senso di allargare le possibilità di esperienza, senza sovraccaricare i bambini di "cose", o senza creare situazioni ad hoc. Meglio prendere e andare: a salutare le anatre al laghetto, a sentire l'erba sotto i piedi, l'acqua che scorre, a vedere posti nuovi, toccare e chiacchierare. Crescere.