Un film-cult stasera sulla tv in chiaro: REVOLUTION con Al Pacino (sab. 25 ott. 2014)

Creato il 25 ottobre 2014 da Luigilocatelli

Revolution, la7d, ore 21,10.
Uno dei più grandi flop del cinema del secondo Novecento, apparentabile per dimensioni disastrose al leggendario I cancelli del cielo di Cimino, di non molto precedente (Revolution è del 1985, Heaven’s Gate del 1980). 30 milioni di dollari spesi, dollari di allora, e incassi americani di soli 250mila. Un bagno di sangue al box-office che spazzò via per sempre dalle produzioni importanti il regista, l’inglese Hugh Hudson, che pure veniva da due enormi successi come Momenti di gloria, un film carico di Oscar, e Greystoke. Stroncatissimo al suo apparire, Revolution è stato poi recuperato e rivalutato, soprattutto da alcuni critici britannici che l’han promosso a capolavoro incompreso. Da rivedere, dunque. Un colosso con anima e pensiero che mette in scena uno snodo fondamentale della storia, la lotta americana per l’indipendenza, dei coloni insediatisi in America, dalla madrepatria Inghilterra. La rabbia verso le tasse esorbitanti imposte da Londra e il pugno di ferro esercitato delle Giubbe rosse, ed ecco che la rivolta – siamo nel 1776 – scoppia nel New England, a Boston. Coloni di lingua inglese e francesi alleati contro le potenze europee dominatrici, spalleggiati perfino da alcune tribù native. Una fase fondamentale, in cui si è letteralmente costruita la modernità, oltre che l’America così come la conosciamo oggi. Naturalmente Revolution romanza e racconta il grande passaggio attraverso personaggi e trame esistenziali che siano emblematici e riassumano in sé il destino collettivo. Personaggi che sono Tom Dorb, cacciatore e trafficante di pelli, e il figlio quattordicenne Ned. Verranno travolti dalla Storia, Ned sarà arruolato a forza nell’esercito inglese, Tom si ritroverà dall’altra parte. Cast straordinario. Al Pacino, Donald Sutherland, Nastassja Kinski, Joan Plowright. Più l’attore-drammaturgo Steven Berkoww e la cantante degli Eurythmics Annie Lennox in partecipazione molto speciale. Sì, culto.


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