Un film di fantascienza d’autore travestito da blockbuster d’azione
Creato il 01 marzo 2012 da Persogiadisuo
IN TIME
Di Andrew
Niccol,
USA,
2011
Con Justin Timberlake, Amanda Seyfried, Cillian
Murphy, Alex Pettyfer, Olivia Wilde, Matt Bomer
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piace guarda anche: The Island, Gattaca, Sim1one
Ora nei
cinema
America,
in un futuro non troppo lontano il tempo è denaro, letteralmente: i minuti e le
ore diventano merce di baratto e creano disparità sociali. Coloro che hanno
poco tempo vivono nei ghetti e svolgono lavori umili, mentre la gente con un
sacco di tempo se ne sta in quartieri eleganti lontani ed è circondata da
guardie per non rischiare di morire a causa di uno stupido incidente visto che
grazie al tempo a disposizione possono vivere anche per secoli.
Dopo aver
compiuto 25 anni il tempo si ferma sui fisici delle persone, ma quanto rimane
loro da vivere dipende dal tempo che hanno a disposizione.
Un
operaio del ghetto (Justin Timberlake) con serie difficoltà economiche vive con
la madre (Olivia Wilde), che dimostra 25 anni come lui.
Una sera il ragazzo, a
quanto pare una testa calda, salva un ricco (Matt Bomer) da una gang
(capitanata da Alex Pettyfer) che voleva rapinargli il tempo.
In segno
di riconoscenza, l’uomo, ultracentenario e depresso, gli regala tutto il suo
tempo per poi suicidarsi.
Che farà
il nostro eroe con tutto questo tempo a disposizione? Penserà solo a se stesso o
cercherà di cambiare le cose?
Intanto nel suo cammino incrocia una ricchissima ragazza (Amanda Seyfried) e un guardiano del tempo (Cillian Murphy).
RECENSIONE
Lo spunto
di questo film è davvero interessante ed è la dimostrazione che si può fare
fantascienza intelligente senza ricorrere per forza a strabilianti effetti
digitali.
Vi si trovano non troppo velati riferimenti al Nazismo (la parola ghetto, il tempo a disposizione visibile sul braccio come i tatuaggi dei campi di sterminio) e alla nostra società in cui i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi perché bisogna sacrificare tante vite per la ricchezza di pochi uomini.
Il
regista di Gattaca, nonché sceneggiatore di The Truman Show torna con una
storia distopica in cui col passare del minutaggio l’action prende sopravvento
sulla fantascienza, trasformando quello che poteva essere un buon film di fantascienza
d’autore (come lo era Gattaca) in un blockbuster.
Dopo le
affascinanti premesse la pellicola infatti accusa una perdita di idee a partire
dalla parte centrale e non sa bene come procedere, tant’è che l’ultima mezz’ora
è un concentrato di coinvolgenti scene d’azione che servono a distrarre lo
spettatore nella speranza che non si noti come la trama e l’evoluzione dei
personaggi si siano di fatto fermate da un bel po’.
Peccato
insomma, perché le premesse erano buone e alcune idee geniali, ma la sceneggiatura
dello stesso regista non è stata in grado di sviluppare quello che poteva
essere un soggetto per un ottimo corto.
Rimane
comunque un film godibile, che il pubblico più vasto potrà apprezzare per la
componente di azione.
VOTO: 6,5
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