Un film raro stasera sulla tv in chiaro: IL COBRA di Robert Siodmak (ven. 7 nov. 2014)

Il cobra di Robert Siodmak, Rete Capri, ore 23,00.
Robert Siodmak: un nome capitale, uno dei molti émigré sull’asse Berlino-Hollywood che hanno portato nel centro del cinema mondiale le ombre, le inquietudini e i disincanti del cinema espressionista e della Germania weimariana. Come molti suoi colleghi che fecero lo stesso tragitto, era di radici ebraiche, dunque con un senso speciale per i temi dell’intolleranza, dei fantasmi criminali che si agitano nelle maggioranze e le spingono contro i più deboli, della cacia al diverso. Per gli angoli oscuri della mente e della psiche. Fu difatti un grande regista di noir, quei film che indagavano senza pietà il peggio dell’umano, la barbarie, l’avidità, la violenza. Questo Il cobra, del 1944, è solo apparentemente un’eccezione, trattandosi di un avventuroso-esotico in una fantastica quanto pericolosa isola selvaggia. Dove però a dominare è la sacerdotessa crudele di un dio-cobra avida di sacrifici umani. A insidiare il suo potere si fa viva la sorella gemella, e ne succederanno di ogni, compresa una devastante eruzione vulcanica, fino all’ovvio happy end. Con perfino un’ordalia tramite cobra. Corpi seminudi con la scusa della selvaggeria locale, danze lascive, apocalissi di lava e lapilli, temibili serpenti oggetto di adorazione. Insomma, succulento. Con Maria Montez, specializzata per via della sua bellezza poco wasp, in parti esotiche, John Hal e l’indiano Sabu. E poi c’è lui, l’uomo dai mille volti, Lon Chaney Jr. Diventato un culto camp. Siodmak riprenderà di lì a un paio d’anni il tema delle gemelle uguali e opposte, una buona l’altra cattiva, nel capolavoro Lo specchio scuro.