Eravamo infreddoliti, tremanti e sconcertati. Era impossibile non intravedere nello sguardo del vicino l’inequivocabile espressione che rimandava a un’unica domanda: “Come hanno fatto a trascinarmi fin qua?!”
In effetti erano le sei del mattino, eravamo a 2125 metri di altezza, chi aveva avuto la fortuna di dormire non lo aveva fatto per molto e il vento del mattino ci sferzava tagliente mani e orecchie. Poi i colori hanno cominciato a colpire le cime delle Dolomiti e noi, incantati da un simile spettacolo, abbiamo trovato la risposta che cercavamo.
Così è cominciato il nostro fine settimana sul Comprensorio della Paganella, tra le Dolomiti di Brenta in provincia di Trento. Anzi, a dire il vero era già cominciato la sera prima, a tavola, al caldo, deliziati dalla tradizione gastronomica trentina – carne salata, canederli e costolette, non so se mi spiego – oppure il pomeriggio precedente, quando siamo arrivati a Molveno, “preziosa perla in più prezioso scrigno”, sull’omonimo lago che al tramonto già annunciava che sarebbe stato un fine settimana da non dimenticare.
Perciò eravamo lì all’alba, sulla cima della Paganella. Colazione e poi via, sugli sci fino all’ora di pranzo. Non che sia il solo modo per godere del fascino di questa località. Le offerte del Comprensorio ci hanno stupiti sia nella loro varietà che per la qualità del servizio offerto. Il tempo non consente la discesa in parapendio da Cima Paganella? Nessun problema, Max era pronto ad aspettarci con i suoi husky per farci fare un giro in slitta: una sensazione incredibile, me li sarei portati tutti a casa… chissà se si può omologare la slitta per il traffico cittadino?
E ancora: cena in baita? Pronti con la slitta trainata dai cavalli! Non che rimpiangessi il riscaldamento e l’autoradio, ma se alla guida dei cavalli c’è Gigi in vena di cantare il repertorio di Laura Pausini a squarciagola la prossima volta mi porto le cuffie. L’unica attività non prevista dal nostro programma era dormire, infatti anche di domenica, svegli e pimpanti per visitare il parco faunistico di Spormaggiore, dimora dell’orso più anziano d’Europa e di tre splendide lupe.
Un fine settimana intenso, insomma, ma anche molto remunerativo. Voi che ne pensate?
Flavio Alagia
Dopo una laurea in giornalismo a Verona, mi sono messo lo zaino sulle spalle e non mi sono più fermato. Sei mesi a Londra, un anno in India, e poi il Brasile, il Sud Africa… non c’è un posto al mondo dove non andrei, e non credo sia poco dal momento che odio volare. L’aereo? Fatemi portare un paracadute e poi ne riparliamo.