Chiedo scusa, mi stavo un attimo sposando.
Torno a voi con del materiale abbastanza datato, ma me lo potrete perdonare, d'altronde gli ultimi post sono stati all'insegna del futuro prossimo, e poi il Punitore di Rick Remender, è stata l'unica lettura che mi sono concesso questo mese, visto i mille impegni in cui eravamo immersi, io e la mia dolce metà, elettrica e nevrotica più del solito, tutte le volte mi avvicinavo ad un pc o ad un fumetto, sbraitava e minacciava di divorziare ancora prima di avermi sposato.
Ma cominciamo pure:
Remender ormai riesce a farmi innamorare delle sue storie anche quando le disegnano degli illustratori scappati al Corriere dei Piccoli, come Greg Tocchini, parlo de l' ultima miniserie su X-Force, dove i tagliagole mutanti se la devono vedere con il Captan Britanin Corps.
Ennesima saga che si dipana nel metafisico mondo del multiverso, che però non ho ancora capito perchè se lo fa la Marvel è figa, se lo fa la DC ha rotto i coglioni.
Con la scimmia dietro la schiena, in piena astinenza, spulciando gli scaffali della fumetteria qualche tempo fa, scopro che Remender ha scritto anche una run del Punitore, lo so che per voi smanettoni non è una novità, ma io che seguo pochissimo le serie regolari, quando ho letto su un vecchio Marvel Mega: la trinità Punisher - Remender - Opena, mi sono sentito più o meno come quando mi sono innamorato la prima volta: farfalle nello stomaco, secchezza delle fauci, imbarzottimento dei piani bassi.
Ovviamente l'ho preso, tra l'altro non capisco per quale motivo il formato Marvel Mega o comunque si chiami adesso, non sia il formato standard, come prezzo è vantaggiosissimo, cicli completi, una sola serie senza comprimari, un botto di pagine ed un elegante e resistente brossura.
Che bello sarebbe se la Panini desse un bel calcio in culo al famoso Ketchup e cominciasse a sfornare volumi del genere per i Fantrastici Quattro di Hickman, o per il Daredevil di Waid, solo per citare due serie che non sto leggendo perchè non me ne frega niente dei comprimari dei loro albi.
Ma torniamo al Punitore: Iphone a rate alla mano, in fumetteria vien fuori che Remender ha curato l'ultimo ciclo del Punitore a cavallo del Dark Reign, immediatamente precedente a quello che state leggendo su Daredevil, quello scritto da Rucka per capirci.
Particolare ancora più interessante, scopro che il ciclo Franken-Castle, parentesi editoriale in cui il vigilante è ridotto ad un emulo del non-morto creato da Shelley, parentesi che avevo tra l'altro etichettato come una cagata pazzesca, è firmata dallo stesso Remender e Tony - morti viventi -Moore.
Solo gli idioti non cambiano mai idea. Ed io non sono un idiota. O almeno credo.
Prendo quel che c'è in fumetteria, e tra volumi usati e nuovi torno a casa risparmiando almeno 10 euro.
Il mio addio al celibato con Remender.
C'è chi si chiude in un night, con i fidati amici e si strofina addosso ad avvenenti spogliarelliste, e tiene le foto su una pen-drive che la sua lei non troverà mai, io invece con due fidati amici sono scappato a Terni, per il Narnia-Fumetto e completare, tra le altre cose, suddetta run. E dopo averla letta e digerita tutta, posso dire, a quelli che se la sono persa che è una run decisamente frizzante.
Norman Osborne, è arrivato alle leve del potere americano alla fine di Secret Invasion, se i supereroi fan finta di non vedere, non si può dire che faccia lo stesso Frank Castle, infatti il vigilante mette in cima alla sua lista l'ex nemesi di Spiderman ed i suoi loschi traffici.
Senza dar troppi input a chi non ha mai letto questi albi, limitiamoci a dire che con Vivere nelle tenebre, Remender prende le redini di Punisher, restando fedele allo stile del personaggio, narrazione vincente e collaudata con le didascalie che parlano in prima persona, che da quel che ne so risalgono fin dai tempi del Punitore Star Comics. Qui però la formula classica si arricchisce della prosa di Remender e della sua creatività, che portano Castle a scontrarsi nientemeno che con Sentry ed Hood.
Un Opena più timido e sporco di quello visto su X-Force illustra il tutto con tavole dinamiche ed inquadrature incalzanti. Un piccolo applauso per la copertina di McKone, chiara citazione alla prima apparizione del Punitore sulle pagine di Spiderman.
Albo consigliato? Assolutamente si.
Punisher 02 - Dark Reign - di Remender Huat e Person. (Marvel Mega 60 € 5,50)
Remender scalda l'atmosfera: dopo aver fornito una nuova spalla hacker al vigilante, Henry, lo immerge in una guerra senza quartiere con i supercriminali, Hood, sottoposto di Osborne e nuovo boss del crimine succeduto a Kingpin, decide di eliminare il problema Punitore, resuscitando una dozzina di vecchi Villain del Marvel Universe, con la promessa che li lascerà in vita solo se gli porteranno la testa di Castle.
Al di là dell' inevitabile ed appetibile scontro senza esclusione di colpi che si sviluppa nei cinque numeri della miniserie, Remender in questo volume sviluppa in un interessante trama, che mi asterrò dal dire per quelli che ai tempi, come me, snobbarono questo fumetto, vi basti sapere che lo scrittore prepara una situazione assolutamente inedita per il vigilante, e sceglie di concluderla con un finale decisamente inaspettato. Senza contare il fatto che fornisce interessanti dettagli sulle origini del suo nuovo compagno.
Ottimo Huat, come sempre, spigoloso al punto che in alcune tavole ricorda il buon vecchio Kevin O'Neill.
In appendice all'albo l'annual con le matite di un dotatissimo Pearson, un cui Frank nella sua caccia ai criminali resuscitati deve vedersela anche con Spiderman.
Albo consigliato? Diavolo, si.
Punisher 03 - FrankenCastle - di Remender e Moore. (Marvel Mega 65 €5,50)
Apriamo una parentesi: l'episodio inerente il duello Castle-Daken, con le matite di Romita Jr, è l'unica cosa meritevole di attenzione di "The List".
Insomma Castle muore, fatto a pezzi da Daken, ma i suoi resti sono sottratti dai dei mostriciattoli che li porteranno a Morbius il vampiro vivente, nei tunnel che un tempo ospitavano i Morlock oggi rifugio della legione dei mostri.
Morbius restituirà la vita a Castle sottoforma di una inaspettata ed irriverente versione del mostro di Frankenstein, per ingaggiarlo in una guerra contro Robert Hellsgaard e il suo esercito di acchiappamostri.
FrankenCastle inoltre è fighissimo sia da vedere, che da leggere.
Remender si immerge nella cronologia dell'universo Marvel ed utilizza personaggi periferici e artefatti dimenticati, dando prova di saper inserire in continuity una parentesi assolutamente grottesca come può essere questa qui: La Legione dei Mostri, Morbius, Manphibian, Licantropus , la pietra di sangue ossia un pezzo di un meterorite che cadde sulla terra addirittura nell'epoca in cui viveva Conan il barbaro, sono il contorno di questa mini particolarmente splatter in cui vedrete un Punitore decisamente sui generis, buono per un universo alternativo.
Albo consigliato? Un peccato non averlo in libreria
Punisher 04 - FrankenCastle vs Dark Wolverine 1 - di Remender Way Moore Boschi Palo e Segovia
(Marvel Universe 05 €4,30)
Poteva Castle farla passare liscia al figlio di Logan per averlo ridotto a spezzatino?
No. Volume che raccoglie 2 miniserie sostanzialmente:
In La punizione, invece Frank é sulle tracce di Daken ed è più che deciso a vendicarsi del suo assassino. La miniserie vede il gradito ritorno alle matite di Moore, che impreziosiscono di sicuro il tutto. Remender butta giù un sanguinolento duello tra due characters in pratica immortali: un non-morto potenziato dalla pietra di sangue e un mutante con il fattore di guarigione. E condisce il tutto con dialoghi riusciti e situazioni incalzanti.
Albo consigliato? Tony Moore e Remender insieme, si, consigliato.
Punisher 05 - FrankenCastle vs Dark Wolverine 2 - di Remender Way Segovia Moore ect. ect. (Marve Universe 08 €5,30)
Volumetto insulso per metà: alla conclusione de La Punizione, con un finale che pare un chiaro omaggio ad Akira di K. Otomo ed una guest star tutt'altro che inaspettata, Wolverine, segue un mediocre team up con Deadpool, e per finire La fine di FrankenCastle, è il giusto epilogo a questa parentesi surreale nella carriera del Punitore, Remender giustifica la rinascita di Castle utilizzando le proprietà rigeneranti della pietra di sangue, per rispedire il vigilante nelle strade di New York per la sua interminabile guerra contro il crimine.
Albo consigliato? Salvano la baracca quelle paginette disegnate da Moore, inutile come la forchetta in un piatto di brodino, il team up con Deadpool, ma che ha il suo senso per amor di completezza.
Punisher 06 - Punisher Nel sangue - di Remender e Boschi (Marvel Universe 10 €5,50)
Ormai tutti sanno( quelli che l'hanno letto almeno) del retaggio di Henry, la spalla si Castle, e tutti sanno che il Punitore non gradisce che la mala tenti di attirarlo usando e abusando della sua famiglia, Nel sangue, è il congedo di piombo di Remender.
Rinato grazie alla Pietra di Sangue, Castle torna a fare quel che sa far meglio, assassinare, mette da parte i super esseri e si occupa del ritorno di Mosaico, che gira con una donna che gli ricorda tantissimo una persona a lui cara.
Veloce e coinvolgente, "Nel sangue" vede alle matite un signor Boschi, particolarmente in vena per dettagli, espressioni ed inquadrature.
Albo consigliato? Si, Remender ha giocato e ci ha divertito con FrankenCastle, ma il gioco è bello quando dura poco, dopo il dark reign, parentesi in cui Remender, ha amplificato gli intrecci tra il mondo di Castle e quello delle calzamaglie, dopo la parentesi horror divertentissima, lo scrittore da prova di sapersi destreggiare anche con trame metropolitane, nel sangue, come tutto quello nato sotto il marchio "heroic age" è un ritorno alle origini, a quello che c'era prima di Osborne, il Punitore non fa eccezioni.
Considerazioni condita di Spolier.
al di là di FrankenCastle, quello che verrà ricordato nel Punitore di Remender, quel che rende questa gestione così inedita rispetto alle altre, è l'intreccio tessuto dall'autore.
Durate le pagine del Dark Reign, così come in Civil War, il vigilante è avvicinato al mondo supereroistico, con il quale condivide universo e continuity, ma qui Remender approfitando dei characters a disposizione, va oltre e confeziona una run che può definirsi oltre che inedita per un personaggio del genere.
Nonostante le solite soluzioni narrative vincenti, come l'ennesimo Robin (parlo di Henry il figlio di Mosaico) che fa da spalla al killer durante le sue incursioni nel mondo della mala, Remender attraverso Hood e la sua magia fa tornare in vita Microchip, non solo, dopo il fallimento dei suoi sicari decide di corrompere il povero Frank facendo risorgere l'intera famiglia Castle, questo espediente, la reazione del Punitore nel vedere risorgere i suoui cari dalle bare, la morte quasi arrendevole coerente con lo stress psicologico del personaggio, per mano di Daken, rendono lineare la lettura du tutto quello che Remender vomita nelle pagine, persino qualcosadi così strano come FrankenCastle.
In sostanza il Punitore di Remender insieme all' Iron Man di Fraction, è la cosa migliore che possiate leggere in seno al Dark Reign, sottovalutata rispetto alle immeritevoli serie di Bendis dello stesso periodo, come quella dei Vendicatori Oscuri, FrankenCastle, fece ai suoi tepi storcere il naso anche a me, assuefatto dal Punitore di Ennis, ma il consiglio sincero, per chi l'ha snobbata è di dargli una seconda opportunità e di farmi sapere. Per il resto direi di avervi detto tutto.
Baci ai pupi.