Un freddo abissale

Creato il 07 ottobre 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Pubblicato Martedì, 07 Ottobre 2014 06:50
Scritto da Elisabetta Bonora

 

Credit: NASA

Secondo un nuovo studio della NASA, le acque degli abissi oceanici terrestri non si riscaldano dal 2005, come se il riscaldamento globale stesse rallentando negli ultimi anni.

Gli scienziati del Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California, hanno utilizzato i satelliti per monitorare le temperature profonde dei mari dal 2005 al 2013, scoprendo che sotto i 1.995 metri le acque non hanno subito alcun riscaldamento apprezzabile eppure, il livello dei mari sta ancora aumentando.

Nel XXI° secolo i gas serra hanno continuato ad accumularsi nell'atmosfera proprio come hanno fatto nel XX° ma la temperatura media globale dell'aria superficiale ha smesso di aumentare in tandem con i gas ed anche la temperatura superiore degli oceani sta salendo, come dimostra uno studio parallero sugli oceani dell'emisfero meridionale, ma non abbastanza velocemente di pari passo con l'aria.
Questa situazione lascia da tempo perplessi gli scienziati che hanno avanzato molte spiegazioni ma nessuna basata su prove consistenti.
Un'ipotesi, ad esempio, a quanto pare smentita dal nuovo studio, prevedeva che il "calore mancante" fosse assorbito dalle acque profonde.

"Le parti profonde dell'oceano sono più difficili da misurare", spiega William Llovel del JPL, autore principale dello studio pubblicato domenica scorsa sulla rivista Nature Climate Change

Deep-ocean contribution to sea level and energy budget not detectable over the past decade [abstract]

As the dominant reservoir of heat uptake in the climate system, the world’s oceans provide a critical measure of global climate change. Here, we infer deep-ocean warming in the context of global sea-level rise and Earth’s energy budget between January 2005 and December 2013. Direct measurements of ocean warming above 2,000 m depth explain about 32% of the observed annual rate of global mean sea-level rise. Over the entire water column, independent estimates of ocean warming yield a contribution of 0.77 ± 0.28 mm yr−1 in sea-level rise and agree with the upper-ocean estimate to within the estimated uncertainties. Accounting for additional possible systematic uncertainties, the deep ocean (below 2,000 m) contributes −0.13 ± 0.72 mm yr−1 to global sea-level rise and −0.08 ± 0.43 W m−2 to Earth’s energy balance. The net warming of the ocean implies an energy imbalance for the Earth of 0.64 ± 0.44 W m−2 from 2005 to 2013.

L'acqua si espande quando diventa più calda, così il livello del mare aumenta a causa del calore, al quale si aggiunge altra acqua prodotta dai ghiacciai sciolti.

Il team, quindi, ha utilizzato i dati Argo, una rete di 3.000 sonde galleggianti attiva dal 2005 per misurare la temperatura superiore dei mari, quelli dei satelliti NASA Jason-1 e Jason-2 e del Gravity Recovery e Climate Experiment (GRACE).
Dalla quantità totale di innalzamento del livello del mare è stato sottratto l'aumento dovuto dell'espansione delle acque superiori ed alla quantità di acqua aggiunta dal disgelo. Il rimanente rappresenta perciò la quantità di innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento nelle profondità oceaniche. Un valore pressoché nullo.
Mentre, nello stesso periodo, il riscaldamento della metà superiore degli oceani ha continuato senza sosta, segno inequivocabile che il nostro pianeta si sta scaldando.

Secondo il co-autore dello studio Josh Willis, questi dati non smentiscono il cambiamento climatico in corso, sottolineando: "il livello del mare è ancora in aumento".


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