Un gelato della Madonna!

Creato il 01 agosto 2013 da Patuasia

Non poteva mancare il parere della Curia. L’altare sconsacrato è ancora al centro di polemiche riguardo al suo uso laico, un uso che genererebbe “dolore e sofferenza”. Ma quanta delicatezza nell’animo di alcuni! Peccato che queste sensibilità così scrupolose non abbiano diretto il loro rammarico verso l’uso laico di altre figure religiose: quelle dei santi Giorgio e Giacomo. Nessuno che si sia sentito “ferito nel profondo” nell’associazione di giovani corpi femminili al voto di castità. Nessun imbarazzo è nato dall’accostamento della sensualità e bellezza femminili ai santi patroni della festa dei calabresi. E se don Albino è stato zitto su un condannato per favoreggiamento con la ‘ndrangheta che frequenta la sua parrocchia in quanto sede del Comitato organizzativo, ecco che don Pellicone esprime senza indugio il suo disagio per il gelato della Madonna. E se don Albino si guarda bene dal suggerire di non presenziare alla sagra della ‘nduja inquinata dalla criminalità organizzata, ecco che don Pellicone invita a non frequentare un luogo dove si scherza con i santi. Ecco cosa scrive sul bollettino della sua parrocchia: “Inevitabilmente ho pensato anche alle migliaia di oggetti trafugati tra le chiese e le cappelle (inginocchiatoi trasformati in mobili bar), ma almeno in queste situazioni l’oggetto artistico viene valorizzato proprio come opera d’arte e non come pezzo d’arredamento di un negozio e per di più utilizzato per reggere le coppette di gelato.“. Insomma per la Curia locale la ‘ndrangheta è molto meno scandalosa di un altare sconsacrato, il furto di un’opera d’arte religiosa da una chiesa è meno grave del regolare acquisto da una casa privata, contenere gli alcolici è meno peccaminoso che contenere i gelati. Alla Curia valdostana tre Pater, tre Ave e tre Gloria e il divieto di mangiare gelati per sempre.


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