Eriko Ohara ha trovato un anello che l’ha fatta tornare a sorridere. Un anellino bianco con brillanti. Le è stato donato dal marito che purtroppo non vedrà mai più. Eriko è una sopravvissuta allo Tsunami. Ce l’ha fatta lei e le sue due figlie ( Rio 2 anni e Ria 5 mesi).Ora passa le giornate nella palestra – rifugio a Kaname Muto , nel nordest del Giappone.
Non ha più latte a causa del terrore provato dalla fuga dell’evento naturale. Scappava dall’onda che era dietro la sua auto a Kesennuma, nella prefettura di Miyagi. E’ viva perché il marito Yoshinari l’ha chiamata al cellulare dopo la grande scossa .”State bene? Tra poco salteranno le linee telefoniche..”. Le ultime parole del marito che Erika non scorderà mai.
Eriko ha caricato le figlie in macchina e si è diretta verso il rifugio previsto dalle esercitazioni della Protezione Civile. La strada , però, era intasata di famiglie che andavano allo stesso posto. Forse per il panico collettivo , forse per le interruzioni provocate dal terremoto , si era formata una coda immobile.
La donna spinta dal senso di responsabilità verso le figlie ha invertito la marcia verso l’ignoto. Dopo pochi attimi ha visto un’onda di detriti, fango e auto che si dirigeva contro di lei. Eriko ha svoltato verso la collina. Una scelta giusta, vincente.
La sua macchina è stata inseguita dall’acqua. ;Ma continuando a guardare lo specchietto , la ragazza si è resa conto che aveva superato il limite raggiunto dalla melma : per solo 50 metri. Sala per un pelo. Senza un graffio. Ma anche senza nulla. Eriko e le bambina hanno vissuto la prima notte in auto al freddo , per risparmiare carburante. L’indomani hanno raggiunto un centro di raccolta.
Solo giovedì scorso Eriko ha saputo che Yoshinari era stato travolto dallo tsunami , mentre si trovava nel furgone. “Stava sicuramente effettuando delle consegne” le hanno riferito i manager dell’azienda . Il giorno dopo Eriko ha potuto riconoscere la salma e ritirare gli effetti personali. Un compito doloroso che si è trasformato in sorpresa, che gli ha dato gioia e speranza.
A San Valentino Eriko dopo aver consegnato una scatola di cioccolatini a Yoshinari , gli aveva chiesto un regalo durante il Giorno Bianco ( tradizione tipica giapponese in cui mariti e fidanzati devono restituire , un mese da San Valentino , il regalo tre volte tanto di quello ricevuto). Quando Eriko ha esaminato li effetti personali raccolti vicino al suo corpo , ho notato un pacchettino : conteneva un anello per il Giorno Bianco , un anello per lei.
Un gesto d’amore consegnato oltre il tempo della vita.