Un gioiello nascosto.

Creato il 04 dicembre 2015 da Scurapina

Tra le infinite bellezze che fanno di Milano una città ricca di storia e di arte, ricchezza spesso offuscate dalla fama della città legata alla finanza, alla moda, all’industria, c’è una piccola chiesa che io amo particolarmente e che visito ogni volta che mi capita di passare in centro.

Si tratta della chiesa di santa Maria preso San Satiro, situata in un angolo  silenzioso a pochi passi dalla vivacissima via Torino, costruita su progetto di Donato Bramante verso la fine del quattrocento per inglobare e proteggere il sacello alto medievale di San Satiro e dedicata alla Madonna.

Il celebre architetto, pur avendo a disposizione un’area di dimensioni limitate, chiusa da una strada che corre sul retro dell’edificio, decise di innalzare una chiesa dall’aspetto monumentale a tre navate con uguale ampiezza tra navata centrale e bracci del transetto.

Purtroppo lo spazio angusto della zona absidale avrebbe rovinato l’armonia della costruzione se il Bramante, con un geniale uso della prospettiva, non avesse costruito  una finta fuga in stucco in uno spazio profondo appena novantacinque centimetri, ma che dà l’impressione di un’abside di grandi dimensioni.

Quando si entra nella chiesa l’effetto trompe l’oeil è perfetto e l’illusione che la chiesa abbia un’abside di grandi dimensioni resta fino a quando non ci si avvicina all’altare e non ci si sposta sul lato, allora si scopre che lo spazio dietro l’altare è incredibilmente stretto.

Gli artisti del nostro Rinascimento erano veramente dei giganti.