Pochi giorni fa ho scritto un post su facebook dove dicevo: "Oggi mi sono portato a casa un po' di classici della letteratura...sentivo un forte bisogno di concretezza." Il messaggio seguiva la fine della lettura di un libro intitolato UN GIORNO ARRIVERO', scritto da Silvana Mossano, giornalista del quotidiano LA STAMPA, nata e cresciuta a Casale Monferrato, dove tutt'ora vive. Quella terra è il palcoscenico dove si muove Anita, la protagonista del libro, una donna forte e coraggiosa, che la Mossano segue dai primi anni del '900, quando, ancora bambina, osserva un mondo contadino regolato da ritmi, stagioni e doveri, fino ad arrivare, dopo una lunga cavalcata, alla metà degli anni '90. Una vita dominata da un sogno impossibile...rimandato tutte le volte per seguire l'impellenza del momento - un funerale, una nascita, un matrimonio - c'è sempre un motivo per spendere i soldi risparmiati per vedere l'America. America del Sud - Argentina- dove emigra la sorella maggiore di Anita, con il suo giovane sposo, per cercare fortuna e un importante riscatto sociale. Quella terra, difficile anche solo da immaginare, diventa per Anita la spinta per andare avanti, l'oasi fantastica da raggiungere sulle ruote dell'immaginazione. Ci spera fino all'ultimo di salire sulla grande nave per solcare l'oceano, e arrivare dopo una lunga traversata in un posto magico dove a Natale brucia l'estate, e la gente gira per le strade con le gambe nude e le camicie di cotone, dove i bambini non muoiono per una stupida malattia e le donne sono amate e rispettate.Mi sono trovato dentro un romanzo che non ha il timore di raccontare l'epopea di una vita...un susseguirsi di generazioni...dove il ritmo delle giornate è regolato dal lavoro nei campi, dalla povertà, dalla guerra con l'avvento di Mussolini e il fascismo, la successiva caccia agli ebrei, la lotta partigiana, il ritorno dall'Africa di un fratello creduto morto, la rinascita, l'arrivo nelle case di una strana scatola chiamata televisione (scena bellissima), il lavoro nella fabbrica che produce l'eternit...e sempre filtrando la GRANDE STORIA con la rete intima della famiglia di Anita. Un filtro che deforma, forse, ma permette di vedere le cose da un punto di vista completamente diverso: quello delle donne che restano a casa e lottano per salvare la famiglia tra mille difficoltà.Ho iniziato questa recensione parlando di classici della letteratura: leggendo il libro della Mossano mi sono visto trasportare fuori dal tempo...con uno stile semplice, pulito...reticente e mai ruffiano...ho pensato ai romanzoni del passato.Tra le pagine di UN GIORNO ARRIVERO' non ci sono smorfie, sgambetti o facili scorciatoie. Tra le righe vibra un'onestà rara...che prende il cuore e riesce a soffiarti sugli occhi il suo respiro caldo, esattamente come fa una madre quando un granello di polvere ti strizza lacrime dense.Il titolo originario, VADO A LA MERICA - titolo che ho sempre trovato geniale - in fase di editing è stato cambiato con un titolo più classico e molto meno audace. Peccato.
Libro consigliato per chi ha voglia di rallentare.
Allego una breve intervista all'autrice in formato video. Buona visione.